Controlli per l’efficienza energetica più dilazionati nel tempo, risparmio economico per le famiglie e benefici per l’ambiente. Saranno questi i principali effetti delle novità introdotte dalla Regione Umbria nella gestione degli impianti termici, in attuazione delle normative europee e nazionali. Su proposta dell’assessore all’Ambiente e all’Energia, Silvano Rometti, sono state approvate dalla Giunta regionale le disposizioni che uniformano su tutto il territorio umbro le attività di controllo, manutenzione e di ispezione degli impianti.
Il provvedimento riguarda sia gli impianti di riscaldamento sia quelli per la climatizzazione estiva, come previsto dalle norme nazionali.
“Non cambia nulla – spiega l’assessore Rometti – per la frequenza dei controlli e della manutenzione che devono essere effettuati, da ditte abilitate, con la periodicità indicata dal fabbricante o dall’installatore nel libretto. C’è invece una nuova tempistica – sottolinea – per il controllo di efficienza energetica per le caldaie, meglio conosciuto come controllo fumi o combustione. Per gli impianti alimentati a gas, metano o gpl, di potenza inferiore o uguale a 100 kW, i più diffusi nelle nostre case, questo controllo non sarà più biennale, ma si dovrà fare ogni 4 anni; si passa da uno a due anni per gli impianti a combustibile liquido o solido”.
Scadenze da rispettare meno ravvicinate, grazie all’evoluzione tecnologica degli impianti, e un risparmio sicuro per i minori costi del “bollino”, il contributo previsto dalle norme nazionali che viene versato in occasione del controllo di efficienza energetica. “Per le normali caldaiette domestiche aventi potenza inferiore a 100 kW si pagheranno 15 euro ogni quattro anni: questo è il costo del singolo bollino – dice Rometti – che abbiamo fissato su tutto il territorio regionale, eliminando le disparità ora presenti”. Cambia anche il regime delle ispezioni. “Chi è in regola e provvede ai controlli obbligatori dell’impianto non sarà soggetto ad ispezioni – spiega ancora l’assessore – Mentre finora si procedeva a campione, con le nuove disposizioni le ispezioni sono programmate in base a criteri che prevedono una maggiore attenzione verso impianti con anzianità superiore a 15 anni, impianti con potenza superiore a 100kW e impianti per i quali non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica o siano emersi elementi di criticità in fase di accertamento documentale”.
La Regione Umbria ha già avviato il percorso per la realizzazione del “Curit”, in cui confluiranno i catasti attualmente gestiti dai Comuni con più di 40mila abitanti (Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello) e dalle Province di Perugia e Terni.
È inoltre già predisposto in bozza un disegno di legge regionale per il miglioramento della prestazione energetica degli edifici e degli impianti di climatizzazione. Il testo si propone di definire, in maniera organica e completa, un quadro normativo di riferimento a livello regionale sia per l’efficienza e la certificazione energetica che per la gestione degli impianti termici.
“In attesa che venga emanata la nuova legge regionale – conclude Rometti – i suoi principi trovano una prima applicazione con queste disposizioni, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici degli edifici e i livelli di emissione nell’aria di biossido di carbonio dagli impianti termici”.