L’Italia è l’unico paese che ha 3 reti pubbliche, per risolvere quest’anomalia tutta nostrana c’è solo una strada da intraprendere “per la televisione in generale serve una pulizia di progetto, una guida chiara e un gruppo di lavoro onesto” così Campo Dall’Orto durante il primo dei 3 appuntamenti organizzati da Aleteia Communication che da oggi per tre sabati consecutivi si terranno a Spoleto durante il Festival Dei Due Mondi.
Ma chi è oggi Campo Dall’Orto? “È l’uomo più citato come prossimo numero uno della Rai di Renzi” dice Mieli che tiene il filo di queste conversazioni spoletine e aggiunge“uno dei pochissimi che oggi in Italia ha le competenze per ricoprire quel ruolo”
Tra visione e televisione per un’ora si è discusso del presente e del futuro della comunicazione “Un mercato da 5 miliardi di euro, di cui il 57% è prodotto ancora oggi dalla televisione” dice Campo Dall’Orto. “Un mondo complesso perché complessa è la vita”.
Al centro il concetto di visione come capacità di raccogliere i segnali del presente per costruire una lettura del futuro. E nessuno può raccontarlo meglio dell’ospite di questo primo appuntamento che ha sempre saputo intercettare le nuove tendenze. A partire da Fininvest dove è stato da giovanissimo, appena 35enne, alla direzione di Canale5 “Ho lasciato quando gli stessi programmi erano arrivati alla sesta, settima, ottava edizione. Quando ho lasciato erano gli anni gloriosi, mi hanno detto tornerai, nella convinzione che non servisse innovare”.
Ma è proprio l’innovazione il perno su cui Campo dall’Orto ha costruito la sua carriere a La7 e MTV, canale che ha lanciato e portato al successo in Italia. “ La comunicazione di questo paese è stata ipersollecitata, innovare oggi significa capire che deve esistere un nuovo utilizzo del tempo, da questo presupposto deve ripartire la televisione”.