"Caso Galileo", PD Terni contrattacca Corte Conti e si 'scagiona' / Ecco il documento - Tuttoggi.info

“Caso Galileo”, PD Terni contrattacca Corte Conti e si ‘scagiona’ / Ecco il documento

Luca Biribanti

“Caso Galileo”, PD Terni contrattacca Corte Conti e si ‘scagiona’ / Ecco il documento

"Siamo sicuri di aver agito nel rispetto della legalità. Abbiamo fiducia nella magistratura"
Ven, 27/06/2014 - 17:52

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Il caso Galileo scuote il Pd, prima che il nuovo esecutivo possa essere presentato dal sindaco Leopoldo Di Girolamo.  Questa mattina, in Via Mazzini, Trappolino, Verini e Di Girolamo hanno incontrato i giornalisti per dare una risposta politica alle indagini che sono in corso da parte della Corte Dei Conti.
“Abbiamo piena fiducia e stima nei confronti della magistratura – ha detto Walter Verini – che deve accertare tutte le situazioni che risultino poco chiare. La questione è un’altra: siamo sicuri che sia la magistratura a dover entrare nel merito del concetto di rappresentanza politica di un territorio?”.
La questione ruota intorno alla contestazione che il procuratore capo della Corte Dei Conti dell’Umbria, Agostino Chiappiniello, ha inoltrato ai vertici del Pd in relazione ai quasi 4milioni di euro che Radio Galileo ha avuto tra il 2004 e il 2012 come organo di informazione del partito. Il fatto è che gli eletti provengono dall’associazione “Città Aperta”, sulla quale ci sarà da discutere per stabilire quale sia la natura giuridica.
Per Di Girolamo non ci sono dubbi: “Sono fondatore di “Città Aperta” presente a Terni dal 2004 che ha lavorato nel territorio attraverso la presenza di un’associazione culturale e di un movimento politico.
La questione ruota intorno alla legge 250 del 1990, con le relative variazioni, che regola l’articolo 4 sui contributi per gli organi di partito, in particolare le imprese radiofoniche.
La norma stabilisce che viene corrisposta a cura del dipartimento dell’editoria del consiglio dei ministri un contributo, nel tempo diminuito progressivamente: la corresponsione va direttamente all’impresa senza transitare per le casse del partito, vanno nei bilanci e devono risultare tutta utilizzata per il mantenimento e l’esercizio dell’impresa.
Siamo stati pienamente entro le norme – aggiunge il sindaco – se ci fossero state irregolarità il dipartimento della presidenza del consiglio sarebbe intervenuto. L’elemento di critica è un’ipotesi di violazione che si basa sul fatto che il movimento politico non è un partito. In Italia non esiste legislazione o normativa che definisca cosa sia o non sia un partito. La Costituzione dice libera associazione di cittadini. Non è la Corte Dei Conti a definire un partito, ma i cittadini con il loro voto che mandano gli eletti a rappresentarli nelle istituzioni. Siamo tranquilli e forniremo tutti gli elementi che ci vengono richiesti per fornire massima correttezza.

Walter Verini rafforza quanto già espresso dal primo cittadino ternano: “Da un po’ mi occupo in parlamento di giustizia e mi capita di confrontarmi col tema della mediadizzazione e dei processi. Questa mattina ho visto scritto in alcuni giornali che 13 esponenti del Pd sarebbero nei guainei guai. Non ci sentiamo minimamente nei guai, abbiamo 7 mesi per produrre le deduzioni necessarie per far archiviare la pratica.
Il dipartimento editoria del consiglio dei ministri che aveva dal 2004 queste documentazioni perchè non è mai intervenuta. Si fa riferimento a concetti di rappresentanza che sono concetti politici e non economici.
Ora spett alla magistratura decidere come la politica deve rappresentare un territorio? Pensiamo di aver rispettato la legge e sono convinto che le nostre deduzioni metteranno fine al caso”.

©Riproduzione riservata


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