Due giovani albanesi residenti a Santa Maria degli Angeli sono stati arrestati venerdì sera (23 maggio, ndr): erano già da tempo nel mirino delle forze dell’ordine perché personaggi di spicco nel traffico delle sostanze stupefacenti tra i giovanissimi del territorio dell’assisano. Le indagini sono state avviate dagli agenti del Commissariato P.S. di Assisi, coordinati dal Commissario Capo Francesca D. Di Luca.
La droga – Gli agenti del commissariato sono riusciti a bloccare e ad identificare i due giovani mentre si allontanavano da un noto locale della zona divenuto oramai ritrovo abituale di giovani ragazzi. Durante il controllo uno dei due, un giovane albanese di 26 anni, residente ad Assisi ormai da tempo ma senza una stabile occupazione, sentitosi ormai alle strette, ha deciso di consegnare un pacchetto di sigarette al cui interno gli agenti hanno trovato della marjuana del perso di circa 3 grammi. Gli agenti hanno per questo provveduto a segnalarlo alla Prefettura. Entrambi i ragazzi sono stati poi condotti presso gli Uffici del Commissariato per gli ulteriori accertamenti.
Già da tempo, un lungo e capillare lavoro investigativo basato su diversificate attività informative ha permesso agli agenti del Commissariato di Assisi di delineare un quadro ben preciso del giro di spaccio di sostanze stupefacenti tra i ragazzi del territorio di Assisi, Santa Maria degli Angeli e Bastia, riuscendo anche ad individuare le figure che più di altre hanno assunto rilievo nel giro. Si tratta di giovani ragazzi ai quali i propri coetanei possono rivolgersi in qualsiasi momento con una semplice telefonata.
Il tatuaggio – Giunti in Commissariato, nel corso della perquisizione personale, è bastato vedere sulla spalla di uno dei due giovani albanesi, ventenne, giunto in Italia con un visto per turismo, un tatuaggio ritraente il drago simbolo del proprio paese, l’Albania, che agli agenti è apparso subito chiaro chi avevano di fronte: uno dei più importanti spacciatori della zona noto nell’ambiente come “Giulio”. Per averne ulteriore conferma, davanti al giovane, gli agenti hanno telefonato proprio a quei numeri corrispondenti a noti pusher della zona. Entrambi i telefoni che il giovane ventenne albanese aveva in tasca hanno iniziato a squillare. Non c’erano più dubbi. Il noto spacciatore Giulio era caduto nella rete.
Indosso all’albanese gli agenti hanno ritrovato un mazzo di chiavi che il giovane ha in un primo momento dichiarato essere quello dell’appartamento della propria ragazza con la quale viveva in una frazione del comune di Perugia. Le sue dichiarazioni sono risultate però contrastanti con le informazioni raccolte in merito dalla polizia di Assisi. Gli agenti hanno deciso così di recarsi presso l’abitazione sita in Santa Maria degli Angeli e nota alla polizia come la casa di “Giulio”. Di nuovo centro: le chiavi del mazzo trovato in possesso del giovane albanese riuscivano ad aprire il portone d’ingresso della palazzina individuata.
La confessione – Solo a quel punto il giovane albanese ha confessato di abitare proprio in quello stabile e di far uso, avolte, di droga. Sorprendente lo scenario che gli agenti si sono trovati di fronte. La casa era una vera e propria base logistica per la vendita della droga, con tutto il materiale necessario. Entrati in casa gli agenti hanno trovato 100 grammi circa di marjuana, confezionata in due pacchi di cellophane; all’interno di una giacca ben nascosti ben 1600 euro di banconote di vario taglio; stipata all’interno di un tiretto della cucina due involucri di cocaina purissima del peso di circa 20 grammi, due bilancini di precisione, cartine, coltellino e tutto quanto utile per il confezionamento della droga.
Sono stati inoltre trovati orologi, macchine fotografiche, un computer portatile, alcuni gioielli di cui il ragazzo non è riuscito a giustificarne la provenienza. Infine sono stati scovati all’interno di un mobile della camera svariati bancomat e poste pay, numerosi telefoni cellulari e diverse schede sim utilizzate per un’attività ben organizzata di spaccio.
Le manette – A quel punto sono scattate subito le manette. Il ragazzo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato per il reato di ricettazione.
Durante la perquisizione domiciliare si è scoperto che l’appartamento era abitato da una seconda persona, un uomo albanese di circa 40 anni, residente ad Assisi, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti di polizia specifici (ha pendente infatti una condanna per spaccio di droga a 3 anni di reclusione e al pagamento di 12000 euro di multa). Verso le tre di notte, il personale rimasto sul posto ha notato arrivare nel parcheggio antistante l’abitazione una autovettura guidata proprio dal secondo inquilino, che in realtà si è poi scoperto essere il titolare del contratto di locazione dello stesso appartamento. Immediatamente bloccato e sottoposto a perquisizione personale e del mezzo, gli agenti sono riusciti a trovarlo con indosso una cospicua somma di denaro di vario taglio. All’interno della macchina c’era poi una mazza da baseball e un grosso machete. Tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti, l’uomo dovrà rispondere anche del reato di ricettazione e “possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere”.
L’udienza – Del fatto veniva data immediata notizia al P.M. di turno della Procura della Repubblica del Tribunale di Perugia, Dr. C. Cicchella che ha disposto il rito per direttissima. Alle ore 11.30 di ieri si è celebrata l’udienza con la quale il G.I.P. Dr. Ventola, “ritenendo sussistenti le condizioni di flagranza del delitto ascritto ad entrambi, ha convalidato l’arresto dei due albanesi”. Inoltre, “ritenendo sussistere per entrambi gli arrestati il pericolo di reiterazione criminosa agevolmente desumibile oltre che dalle modalità dei fatti ( utilizzazione di una abitazione come base logistica per svolgere l’illecita attività di cessione di sostanze stupefacenti con preventiva preparazione delle dosi e reperimento del materiale utilizzabile a tal fine) dalla condanna seppur non definitiva risultante a carico di uno dei due per delitto specifico e del coinvolgimento dell’altro in una pericolosa rete relativa al traffico di stupefacenti in zona”, il G.I.P ha disposto per il noto “Giulio” come unica misura cautelare adeguata quella della custodia in carcere e per il suo inquilino l’obbligo di dimora nella frazione di Santa Maria degli Angeli con il divieto di uscire dalla propria abitazione dalle ore 21.00 alle ore 7.00 del giorno successivo. Continuano le indagini da parte degli agenti del Commissariato che non escludono ulteriori importanti sviluppi.
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