SCOMPARSA MERCATELLI: CONSIGLIO COMUNALE COMMEMORATIVO - Tuttoggi.info

SCOMPARSA MERCATELLI: CONSIGLIO COMUNALE COMMEMORATIVO

Redazione

SCOMPARSA MERCATELLI: CONSIGLIO COMUNALE COMMEMORATIVO

Lun, 31/03/2008 - 17:16

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Un consiglio comunale in ricordo di Giancarlo Mercatelli. Nella seduta odierna di Consiglio gli esponenti politici della città hanno voluto ricordare la figura umana e politica dell'ex sindaco di Spoleto, scomparso la mattina del 29 marzo. Il Sindaco di Spoleto Massimo Brunini, a Charleston per i progetti di collaborazione tra le due città ed i due Festival, ha seguito costantemente la vicenda e si impegnato a favorire le iniziative istituzionali in ricordo di Mercatelli. Brunini si unisce alla città “nell'esprimere il cordoglio e il rimpianto per la sua scomparsa”.

Il ricordo del Consiglio comunale si è aperto con la commemorazione del Vicesindaco Daniele Benedetti: “E' con comprensibile e profonda commozione che porgo l'ultimo saluto della Città a Giancarlo Mercatelli, che ha attraversato da protagonista la vita politica spoletina ed umbra in questi ultimi quarant'anni. Iniziò il suo impegno politico nella Democrazia Cristiana, ma fu con il Partito Socialista Italiano che conquistò un ruolo primario. Con lui Sindaco, come esponente del PSI, alla testa di quelle che allora erano chiamate “giunte di sinistra”, Spoleto riebbe una guida amministrativa democratica e popolare, dopo gli anni, lunghi e travagliati, del commissariamento prefettizio. Insieme al vicesindaco Pallucchi, guidò un'Amministrazione che, in un serrato confronto con le altre forze politiche cittadine, che conobbe accese contrapposizioni, ma anche fattivi esempi di collaborazione, affrontò, realizzò e avviò importanti e decisive innovazioni ed opere. Basti ricordare, tra tutte, la questione del trasporto pubblico, con la nascita della STPU e gli atti propedeutici per la costruzione dell'acquedotto dell'Argentina, destinato a risolvere l'annoso problema dell'approvvigionamento idrico, per la realizzazione del nuovo carcere di Maiano, premessa indispensabile alla liberazione della Rocca, per dotare il territorio di una grande, decisiva infrastruttura viaria, con la richiesta ufficiale nel 1972 rivolta alla Regione dell'Umbria per inserire la strada della Tre Valli nel programma regionale di sviluppo. Alla conclusione di quel quinquennio, forte del ruolo svolto e del consenso conquistato, portò la sua esperienza in Regione, essendo eletto nel 1975 prima consigliere regionale e, quindi, assessore regionale, ruolo che, ancora oggi, nessun altro rappresentante del nostro territorio ha poi ricoperto. L'impegno regionale non appannò l'impegno e l'interesse per Spoleto, dove mantenne un ruolo assai attivo che lo portò a ricoprire l'incarico di Presidente dell'Azienda di Turismo. In quel ruolo non mancò di cogliere i fermenti del periodo, che portavano ad esaltare il valore della cultura popolare, delle manifestazioni di piazza. Rinacque, in quel contesto, il Carnevale spoletino, con le sue sfilate di carri allegorici e con il grande teatro tenda. Un Carnevale che ebbe un notevolissimo successo di pubblico, ma che gli procurò anche non poche preoccupazioni e guai. Affrontò la vicenda con amarezza, ma non per questo senza fermezza e decisione, abbandonando, per alcuni anni, la ribalta politico-amministrativa. Ribalta politica sulla quale, chiarita e risolta con propria soddisfazione la vicenda personale, tornò di nuovo, conquistando un seggio in Consiglio comunale, nel 1990, militando ora nelle file del Partito Socialista Democratico Italiano. Politico di forti sentimenti, di spirito indomito, non privo di asprezze e di vis polemica, abituato e pronto a combattere dentro e fuori l'aula consiliare, univa a queste caratteristiche una profonda conoscenza dei meccanismi amministrativo-giuridici, che sapeva usare per dare maggiore forza alle proprie battaglie e ai propri obiettivi, ma anche per individuare, proporre, mettere in atto soluzioni ai problemi che in qualità di pubblico amministratore era chiamato ad affrontare e sciogliere, nell'ambito dei consessi in cui ha operato. Dotato di un indiscusso intuito, colse gli umori e le esigenze del contesto politico e, tornato all'antico amore per i raggruppamenti civici, è stato capace, da allora ad oggi, di conquistare ininterrottamente un seggio in Consiglio comunale, ponendosi alla guida di una lista locale, dimostrando di conoscere e saper interpretare e rappresentare le aspettative presenti in una parte consolidata e radicata della comunità spoletina. Ultimamente, sulla scia della tendenza al ricompattamento del quadro politico, aveva scelto di aderire a Forza Italia, conquistando rapidamente, a conferma delle sue capacità, l'importante ruolo di coordinatore comunale. In questa veste ha continuato, fino a poco tempo fa, a partecipare al dibattito politico, alla vita amministrativa cittadina, ad animare il confronto democratico per dare a Spoleto prospettive di crescita, di sviluppo, di civile e giusta convivenza. Alla passione per la politica ha unito quella per lo sport, e per il calcio, in particolare. Anche in questo campo la sua presenza non si è limitata al ruolo di spettatore o di semplice comparsa. Tutti lo ricordiamo come Presidente del F.C. Spoleto, instancabile tessitore di rapporti con i grandi club, deciso ricercatore di successi per la squadra e per i giovani di talento che intorno ad essa crescevano e ruotavano. Giancarlo, insomma, era un uomo a cui piaceva “fare” e che era capace di dare successo al proprio fare, al proprio impegno. Un uomo che ha mantenuto questa volontà fino alla fine, che ha voluto continuare ad occuparsi delle vicende pubbliche fino all'ultimo momento in cui le forze glielo hanno consentito. Un uomo che è stato protagonista della scena pubblica, ma che ha voluto affrontare con riservatezza, oltre che con coraggio, con spirito indomito, la sua ultima battaglia. Un uomo che lascia un vuoto nella vita pubblica spoletina, nel Consiglio comunale di Spoleto. Per me, che l'ho trovato e conosciuto su quei banchi, sarà difficile e commovente guardare in direzione del suo scranno e non vederlo lì, pronto ad intervenire, a partecipare al dibattito, a portare le sue idee, i suoi suggerimenti, le sue critiche; a rappresentare un pezzo della comunità spoletina. Addio Giancarlo, doverosamente e dolorosamente ti porgiamo qui, in questo Palazzo dove tu, per tanti anni, sei stato protagonista, l'ultimo, commosso saluto.


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