Si è spento ieri all’età di 94 anni Cesare Maiocchi, noto a Spoleto semplicemente come “Cesarino”. Partigiano e sindacalista, oltre alle battaglie politiche la sua grande passione è stata lo sport, e il calcio in particolare. Tra gli anni ’40 e gli anni ’80 tantissimi spoletini hanno imparato a giocare a calcio grazie ai suoi preziosi insegnamenti. Fu lui a fondare la gloriosa “Stella Rossa”, società che tutti a Spoleto, direttamente o grazie al racconto di padri e nonni, hanno sentito nominare almeno una volta.
E quando la società si ricostituì, una quindicina di anni fa, Cesarino c’era ancora, sempre in panchina pronto ad urlare indicazioni ai suoi con uno spirito invidiabile. Non mancano straordinari aneddoti sulla sua carriera di allenatore e presidente, come la classica frase “daje che l’emo imbottijati” quando magari la sua squadra aveva segnato il gol dell’uno a cinque. O come quando, dopo aver “taroccato” il cartellino di un suo giocatore per farlo passare come fuoriquota, lo incitò con un falso nome in una splendida azione personale salvo poi mandarlo bonariamente a quel paese col suo nome vero quando fallì il tiro solo davanti al portiere.
Per il suo ottantesimo compleanno l’amministrazione comunale lo nominò sindaco per un giorno, in memoria del suo passato di partigiano che lo portò nel 1943 a fuggire dal regime fascista e a superare la linea Gustav per unirsi agli altri compagni. Si è spento ieri all’ospedale di Spoleto, ma le sue gesta di partigiano e di sportivo difficilmente si spegneranno nella memoria degli spoletini.