Acque agitate alla Aziende Servizi del presidente Frascarelli che in poche ore ha chiesto e ottenuto dal proprio CdA l’approvazione del bilancio consuntivo 2007. Una manovra che non è piaciuta al consigliere del Partito Socialista Paolo Piccioni il quale aveva chiesto alla presidenza qualche ora in più di tempo per studiare il rendiconto (chiuso con un attivo di millecinquecento euro) e proposto di sottoporre il documento contabile alla maggioranza cittadina. Ma Frascarelli su questo secondo punto è stato irremovibile affermando che il Cda non deve rispondere alla politica ma unicamente al primo cittadino che ha nominato i consiglieri. “Partecipare il bilancio consuntivo di una azienda pubblica ai partiti della coalizione – ha detto Piccioni contattato telefonicamente da Tuttoggi.info – è un modo di gestire la res publica in modo trasparente e corretto. La mia posizione era fra l’altro ampiamente condivisa dal partito, ma indubbiamente Frascarelli ha inteso chiudere velocemente la questione”. Di più Piccioni non dice. E’ certo però che, una volta ascoltata la posizione di Frscarelli, Paolo Piccioni ha abbandonato il cda. L’ASe ha comunque incassato l’approvazione del Bilancio grazie al voto del consigliere Rosati che era arrivato alla riunione con qualche minuto di ritardo e la cui presenza è stata determinante per raggiungere il quorum.La vicenda, sotto il profilo politico, è destinata a sollevare un nuovo clima di tensione all’interno dell’azienda, da quello legato all’appalto del verde pubblico affidato alla cooperativa Verde Ambiente (che vede fra i soci parenti stretti di alcuni noti politici cittadini). Una vicenda, quest’ultima, che potrebbe registrare nelle prossime ore una nuova polemica dal momento che ci sarebbero dei problemi per l’assunzione dei due operai dalla precedente azienda che gestiva gli spazi verdi cittadini. Assunzione che era stata concordata, sin nei minimi dettagli contrattuali, con i sindacati di Cgil e Cisl. Ma che in queste ultime ore sembra incontrare qualche problema di troppo. Tanto da costringere le parti sociali ad incontrarsi lunedì mattina per fare un punto della situazione.