di Ada Urbani
Qualche giorno fa avevo rivolto un invito all’unità degli spoletini: desidero, ora, lanciare un ultimo appello perché venga offerta a Spoleto, con le prossime elezioni amministrative, una vera opportunità di riscatto e di crescita. Per la politica è arrivato il momento in cui si deve solo dare: troppe le divisioni, i rancori, troppo grande il desiderio di resa dei conti. Sarebbe invece importante che gli schieramenti tornassero a formarsi perché la crisi, se ha indebolito il popolo ha anche fiaccato chi ha governato e non ha certo aiutato chi era all’opposizione: la distruzione quasi fisica dei partiti non è un bene, la città non merita di diventare terra di esperimenti e i cittadini non debbono allontanarsi dal voto, dalla partecipazione democratica.
A quanti si sentono “duri e puri” e si cimenteranno nella prossima tenzone elettorale, chiedo di fare un bagno di umiltà e di unirsi con tutti gli altri perché solo facendo squadra si può superare l’attuale sbriciolamento del corpo sociale.
La sfiducia dei cittadini, l’astensionismo, la repulsione verso la politica non giovano a nessuno. Per questo ho cercato di unire prima tutto il Centro destra, anzi, di andare anche oltre, poi. Forza Italia ha esperito ogni tentativo per promuovere una coalizione di politici e non, di partiti e liste civiche al di sopra delle parti. Il progetto in cui ho profuso, con Panfili e gli altri coordinatori, tutto il mio impegno superava visioni di parte e personalismi anche legittimi e prevedeva, in qualche misura, una uguale e speculare coalizione a sinistra, così da dare ai cittadini un’opportunità di scelta che fosse la vera alternativa all’assenteismo e al voto di protesta. Scegliere tra le persone migliori e tra progetti definiti, che non abbiano bisogno di mediazioni “dopo” le elezioni sarebbe stato un bel passo avanti, una chiarezza ed una ricchezza per tutti.
Spoleto è una città in dissesto finanziario, isolata e diventata debole, in un territorio dove le difficoltà economiche sono ben visibili. C’è tempo fino al 25 aprile per evitare che i partiti e le forze politiche si presentino disaggregate e senza progetti già condivisi. Se non sarà possibile Forza Italia andrà comunque avanti con il miglior raggruppamento politico disponibile e con la coscienza a posto per aver tentato, con convinzione, di costruire una parte di quell’unità che è e sarà indispensabile per governare la città”.