Ingv (*)
Ogni terremoto, anche il più piccolo, scarica energia. Ma è sbagliato pensare che una serie, anche lunga, di piccoli terremoti possa scongiurare l’arrivo di uno più forte. Infatti, l’energia rilasciata da un terremoto di magnitudo 3 (ad esempio) è circa trentamila volte più piccola di quella di un sisma di magnitudo 6. Appare chiaro quindi che durante o dopo uno sciame sismico anche importante, come quello che si verifica in Umbria da molti mesi, o come quello che si è verificato al Pollino di recente, o come in uno delle decine di sciami sismici avvenuti in Italia in questi anni, le condizioni per un eventuale forte terremoto non sono mutate.
Spesso in queste situazioni i media riportano informazioni che possono contribuire a diffondere concetti errati e generare confusione nella popolazione interessata dalla sismicità in corso. Come nel caso dello scarico di energia come elemento “favorevole”. Non è così. Alcune considerazioni sull’andamento della sequenza in Umbria e sulle energie in gioco sono riportate in un post del blog dell’INGV che si occupa del processo dell’Aquila.
Dal giorno dell’ultimo aggiornamento (24 marzo 2014) ad oggi sono stati più di 650 gli eventi sismici avvenuti nell’area di Gubbio-Città di Castello, la maggior parte dei quali di magnitudo minore di 3.0. Sono tre gli eventi di magnitudo maggiore avvenuti il 25 e 30 marzo (ML 3.2 e 3.1, rispettivamente) e oggi alle ore 10.05 italiane (ML 3.1).
Due scosse di terremoto, magnitudo 3.1 della scala Richter, sono state avvertite durante la notte nel distretto dei Monti Martani, tra Giano dell’Umbria ed Acquasparta. La prima scossa si è verificata poco dopo alle 00.50 e la seconda scossa è stata registrata alle 4.10. La scossa è stata superficiale, la profondità rilevata è di 6,2 chilometri, e proprio per questo è stata avvertita in molti comuni della provincia, soprattutto Montecastrilli, San Gemini ed Avigliano Umbro. La paura tra la gente è stata tanta, ma non si registra alcun danno
(*) Istituto Nazionale Geofisica Vulcanologia