“Garantire la sistemazione definitiva dei tratti di mura urbiche tifernati che necessitano realmente ed urgentemente di restauro”. E’ quanto ha chiesto il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Andrea Lignani Marchesani attraverso la sua interrogazione con riferimento al crollo di una porzione delle mura di Città di Castello avvenuto il 16 febbraio e probabilmente causato anche dalle intense precipitazioni delle settimane precedenti. Lignani, nel presentare il suo atto ispettivo, ha anche evidenziato che “recentemente è stato finanziato, tramite il 'Puc 2', e poi realizzato il restauro di una delle porte delle mura urbiche tifernati (Porta Santa Maria)” e che la cerimonia di riconsegna alla città è avvenuta casualmente il giorno precedente al crollo. Il consigliere regionale ha quindi rimarcato che “il tratto di mura interessato dal progetto di riqualificazione non era certamente tra quelli che necessitavano di un intervento urgente, rappresentando nei fatti più un intervento di immagine che di reale sostanza”.
A rispondere all’interrogazione del consigliere è stato il presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, precisando che “gli interventi effettuati hanno visto una presenza diretta di finanziamenti messi a disposizione dalla Regione (risorse destinate ai beni culturali danneggiati dal terremoto) e dal PUC2 (con i contratti di quartiere). La Regione Umbria sta intervenendo in molti comuni per il recupero e il restauro delle mura storiche, anche sostituendosi agli organi dello Stato preposti, come ad esempio ad Amelia. Per quanto riguarda le mura tifernati, il sindaco di Città di Castello ha dato comunicazione alla Regione, con due provvedimenti, per intervenire nell’ambito delle risorse riguardanti la Protezione civile. Per questo stiamo predisponendo una scheda tecnica di tutti gli interventi necessari, da trasmettere al Dipartimento nazionale. Vorrei ricordare che stiamo intervenendo sulle mura di tutte le città storiche dell’Umbria, attraverso un ordine di priorità e con risorse ordinarie. Il fabbisogno finanziario è molto superiore a quello che riusciamo a realizzare. Per gli interventi sulle mura tifernati è nostra intenzione, quindi, utilizzare fondi straordinari della Protezione civile. Qualora non fosse possibile intervenire con misure urgenti, dovremo farlo attraverso fondi ordinari di programmazione, e penso a quelli del fondo sviluppo e coesione”.
Nella replica, Lignani Marchesani si è detto “parzialmente soddisfatto”, auspicando che il tratto di mura oggetto del suo atto ispettivo possa essere ben presto ripristinato e restaurato. Lignani, nel sottolineare come “il problema di fondo rimanga la difficoltà a reperire fondi in un’unica soluzione”, ha ribadito come sia necessario “privilegiare le parti strutturali rispetto alla ripulitura e alle questioni meramente estetiche”.
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