“I fondi sono giacenti da quasi un anno ma sono impiegati diversamente”. In questo modo Francesco Brunelli, perugino malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) da nove anni ed esponente dell'Aisla, spiega in una breve intervista a Tuttoggi.info il motivo dei ritardi nell'erogazione degli assegni di sollievo, al centro del dibattito politico regionale negli ultimi giorni.
“I fondi avrebbero dovuto essere erogati il primo ottobre”, spiega Brunelli, facendo riferimento all'iter amministrativo deciso il 31 luglio 2011, dopo che il consiglio regionale umbro aveva annunciato a gran voce l'approvazione dei fondi, richiesti da lunghi anni.
Secondo Brunelli -e come confermato dalla regione nei giorni scorsi- i fondi per l'erogazione degli assegni sarebbero già stati stanziati da mesi, ma -aggiunge Brunelli- sarebbero stati “impiegati diversamente”.
“Non c'è volontà e disponibilità -afferma Francesco- perché non conoscono e non vogliono conoscere la Sla”. “L'Aisla è sempre in prima linea ma non è facile ottenere risposte concrete dalle istituzioni locali”, aggiunge.
La Sla è una malattia neuro-degenerativa progressiva, che in Umbria colpisce circa 80 persone. Gli assegni mensili previsti dal consiglio regionale dovrebbero dividersi in tre fasce di 400, 800 o 1.200 euro. Proprio ai tempi lunghi necessari alle Asl per individuare in modo “inoppugnabile” i criteri per stabilire l'erogazione degli assegni sarebbe da addebitarsi il ritardo dei pagamenti degli assegni, secondo quanto riferito ieri in una nota stampa dalla direzione Salute della regione.
“L'assegno serve ad aumentare l'assistenza”, spiega Brunelli, “ma non risolve i problemi. Per assistere, curare e far vivere dignitosamente un malato di Sla al mio stadio di malattia occorrono da 5 a 6mila euro al mese”.
Francesco de Augustinis e Stefano Dottori