(Car. Cer.) – Non c’è pace in casa del partito democratico umbro, o meglio in quello della provincia di Perugia, visto a Terni il congresso per la nuova segreteria è filato via come l’olio. Polemiche e dichiarazioni di guerra, neanche tanto velate, continuano anche all’indomani della decisione della segreteria nazionale che ha avallato la proclamazione al soglio perugino di Dante Andrea Rossi al suo secondo mandato. Così la singolar tenzone continua a suon di conferenze e comunicati stampa.
Rossi “ora inclusione” – di ieri l’incontro con i media di Rossi che ha sfruttato l’occasione per cercare di ricucire lo strappo con l’avversario Valerio Marinelli che al primo turno aveva guadagnato la maggioranza relativa, dovendosi però arrendere davanti all’accordo degli altri 3 contendenti (Rossi appunto, Bocerani, presente ieri alla conferenza, e Chianella). “Quando c’è un confronto tra proposte è sempre un momento di crescita” ha detto il riconfermato segretario provinciale che ha proseguito: “certo, non ci sono piaciute alcune sottolineature da parte di chi parlava di scenari che in questa fase congressuale non davano un’immagine corretta del Pd, ma i risultati vanno rispettati e anche le ultime comunicazioni della Commissione nazionale per il congresso vanno in questa direzione”. Poi Rossi ha commentato l’andamento del congresso: “Positiva, ben oltre le aspettative la partecipazione con più di 7mila iscritti che si sono confrontati nelle assemblee di circolo, a dimostrazione che il senso di appartenenza al Pd, al di là del confronto, rimane più forte. Nessuna rilevante segnalazione su tesseramenti anomali, soprattutto rispetto ad altre regioni”. A seguire il segretario ha provato a tendere la mano: “Ora è tempo di apertura e inclusione. Di questo, soprattutto, si dovrà tenere conto anche in vista della definizione della squadra che guiderà nei prossimi anni il Pd provinciale di Perugia. Con la massima condivisione degli obiettivi, che sono prima di tutto l’autonomia del partito, che non è contrapposizione ma consapevolezza della diversità dei ruoli e centralità dei territori; quindi il superamento dei doppi incarichi. Il tutto sempre cercando una legittimazione dal basso e una condivisione per una traduzione del cambiamento a livello locale. Ci è stato consegnato un mandato chiaro, che ci legittima a portare avanti il programma, aprendoci al contributo di tutti, mettendo a valore le intelligenze e le energie migliori del partito, ma coinvolgendo anche la società, rivolgendoci al mondo universitario e delle professioni. Dobbiamo sforzarci di garantire un partito plurale, in cui la sinistra riformista e il cattolicesimo democratico abbiano piena cittadinanza, senza divisioni su vecchie appartenenze, ma guardando al futuro del Pd e garantendo protagonismo a tutte le sensibilità. Ci si stupisce delle competizioni, dei toni del confronto, ma deve prevalere l’appartenenza al progetto del Pd e lo spirito di inclusione”. Rossi non ha mancato di dire la sua sull’opportunità di organizzare primarie per i sindaci in vista delle amministrative: “saranno le realtà locali a dare un giudizio sull’operato svolto dalle amministrazioni, senza decisioni calate dall’alto”. Per Bocerani, al fianco di Rossi in conferenza stampa, “le primarie sono un momento di massima democrazia e il nostro livello dovrà accompagnare questo percorso. Un sindaco al primo mandato dovrebbe chiederle lui stesso le primarie, ma se c’è condivisione sull’opportunità di non farle non vanno organizzate per forza”. I due hanno insieme aperto la questione del rinnovo della segreteria regionale, un chiaro segnale al segretario Lamberto Bottini: “con la massima serenità e collaborazione tra i livelli del partito si rinnovi al più presto anche il livello regionale per completare una fase congressuale che rischia di essere contraddittoria”. Per Bocerani “il congresso si è caratterizzato per rapporti solidamente distesi e costruttivi, mentre la tensione rilevatasi la scorsa settimana è una normale tensione che può esserci al termine di campagna elettorale. Del resto le regole per la designazione del segretario provinciale erano chiare, c’è stato un risultato chiaro di Rossi sul cui progetto si è registrata una larga convergenza”.
Marinelliani a conclave – L’ex candidato aveva riunito i propri delegati provinciali venerdì pomeriggio, ma la notizia è stata data solo qualche ora dopo la conferenza stampa di Rossi, come a dire che, almeno per il momento, si continuerà sul ‘muro contro muro’. “La riunione, convocata per chiarire le vicende congressuali, ha visto numerosi e appassionati interventi – scrive Marinelli -; presa visione della documentazione della commissione nazionale, i partecipanti hanno unanimemente sottolineato l'evidenza della scorrettezza procedurale del congresso, tanto da risultare passibile di ulteriore ricorso in sede di commissione di garanzia nazionale. Tuttavia, gli interventi si sono in via principale soffermati sullo strappo politico consumatosi: tre minoranze, politicamente incoerenti, hanno disconosciuto la maggioranza relativa, senza tra l'altro fornire chiare motivazioni di merito politico. Nessun documento di sintesi è mai stato presentato a sostegno e giustificazione di un patto che assomiglia a un accordo di potere privo di costrutto progettuale. Molti interventi hanno lamentato come il segretario uscente, e oggi riconfermato, non abbia fatto alcuna riflessione sul fatto di non aver ricevuto la maggioranza delle indicazioni degli iscritti. In tanti hanno dichiarato il proprio smarrimento di fronte al fatto che la proposta più innovativa non sia stata presa in considerazione dall'ala di partito che si professa più innovatrice. I delegati che hanno sostenuto la proposta di Marinelli parteciperanno ai lavori dell'assemblea provinciale qualificandosi su elementi politici propositivi, insistendo sugli aspetti salienti del progetto politico esposto nei circoli durante la campagna congressuale da Marinelli e dai tanti volontari che hanno presentato la sua candidatura. La riunione si è conclusa con l'auspicio che tutto il Pd esca con successo dalle consultazioni che si stanno tenendo nei circoli in questo fine settimana e lavori perché alle primarie dell'8 dicembre migliaia di umbri possano scegliere liberamente la guida nazionale del Pd”.
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