Sollecitato da due distinte interrogazioni urgenti presentate dai consiglieri Luca Baldelli (Prc-Se) ed Enrico Bastioli (Socialisti Riformisti), il consiglio provinciale di Perugia ha affrontato il tema della crisi della “Antonio Merloni” e dei possibili sviluppi. Baldelli nell’illustrare il proprio documento ha chiesto alla giunta provinciale di appurare, tra l’altro, se è vero che Regione e Sviluppumbria hanno assegnato “soltanto 100 voucher formativi a beneficio dei lavoratori della Merloni quando sono 600 i lavoratori coinvolti”, Bastioli invece partendo dalla sentenza del Tribunale di Ancona che “accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di banche creditrici, metterebbe in discussione la cessione del complesso aziendale della Merloni alla J.P. Industries spa-Qs Group” chiede di individuare il ruolo che potrà svolgere la Provincia di Perugia “allo scopo di aprire un tavolo di concertazione con Regione Umbria, Comuni, organizzazioni sindacali e lavoratori per la risoluzione del problema”.
Un tema di scottante attualità che il capogruppo dell’Idv e vicepresidente del Consiglio provinciale, Franco Granocchia ha chiesto di approfondire, trasformando quindi le interrogazioni in un ordine del giorno da approvare all’unanimità. Proposta accolta da Bastioli e Baldelli e dall’assemblea che ha aperto il dibattito. A prendere la parola è stato Franco Asciutti dell’omonima lista, ha evidenziato come il problema della Merloni parta da lontano. “I posti di lavoro non si perdono se il lavoro non si distrugge – ha detto Asciutti. Da 20 anni si sapeva che Merloni non poteva continuare a produrre in quelle quantità più a lungo senza innovare gli impianti. Oggi qualunque impresa che arriva pensa di trarne un profitto con ripercussioni sul personale. Ma piuttosto che niente e meglio il piuttosto”. Asciutti ha quindi avanzato la proposta che la Provincia si faccia promotrice verso i sindaci dei Comuni coinvolti “di mettere in campo politiche accattivanti per gli imprenditori che ne facilitino la volontà di insediamenti produttivi in quelle zone, che prevedano anche forme di defiscalizzazione, di sburocratizzazione in modo che le istituzioni siano sempre più vicine ai lavoratori e a chi crea lavoro”.
“La chiusura delle Province – ha affermato Piero Sorcini (capogruppo Pdl) – ha provocato una perdita di autorevolezza nei confronti della Regione Umbria e quindi è venuto meno l’apporto dell’Ente nel campo della riqualificazione e formazione. Occorre su questi settori trovare un percorso alternativo”. “In questi anni abbiamo illuso poco e costruito molto – ha detto Luca Baldelli (Prc) – è necessario fare al più presto una riunione con Sviluppumbria e Regione Umbria sulla formazione per capire come riqualificare il personale”. A chiudere il dibattito è stato Aviano Rossi Vice Presidente della Provincia di Perugia che ha spiegato: “Il Progetto “Merloni” è stato elaborato dalla Regione Umbria e finanziato con risorse comunitarie a valere sul FEG (Fondo Europeo per la Globalizzazione). Due, sostanzialmente, sono gli strumenti che il progetto ha indirizzato a beneficio dei lavoratori della Merloni: voucher formativi e bonus occupazionali. Diversamente dal progetto della Regione Marche, che ha quasi esclusivamente impiegato le risorse di progetto per l'assegnazione di voucher a ciascun lavoratore della Merloni, il progetto della Regione Umbria è stato differentemente articolato e prevede di utilizzare le risorse disponibili come segue: 130.000,00 € per l'assegnazione di voucher ai lavoratori Merloni; considerando il valore medio dei voucher da assegnare, dello strumento ne potranno beneficiare poco più di 100 lavoratori su 610 potenzialmente interessati. Le rimanenti risorse disponibili, ovvero € 1.500.000,00, sono state destinate per l'erogazione di bonus occupazionali (dell'importo di € 5.000,00 ciascuno) alle imprese intenzionate ad assumere i lavoratori Merloni con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Se tutte le risorse impiegate a tal fine fossero completamente utilizzate, 300 lavoratori troverebbero una stabile occupazione. Diversamente, le somme rimaste inutilizzate potrebbero essere destinate all'assegnazione di voucher. Insomma, tutto dipende dal tiraggio degli strumenti messi in campo. La Provincia di Perugia è stata coinvolta dalla Regione Umbria nella fase pre-progettuale per la concertazione della messa a punto degli interventi e mettendo a disposizione delle strutture regionali interessate dal progetto i propri dati relativi ai lavoratori Merloni. Tali dati sono stati acquisiti dagli uffici provinciali in attuazione del procedimento di anticipazione del trattamento di cassaintegrazione spettante ai lavoratori Merloni. Nell'elaborazione e nell'attuazione del progetto, la Regione Umbria ha poi coinvolto Sviluppumbria S.p.A. e Italia Lavoro, e i lavoratori Merloni sono ricevuti, per vedersi erogati i necessari servizi, presso le sedi di Sviluppumbria in Perugia e Foligno”.
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