Luca Biribanti e Sara Minciaroni
Aggiornamento ore 21.00 – È durato fino alle 19.00 il vertice alla Regione Umbria, tra istituzioni e sindacati sul rischio fallimento della San Gemini. È stato confermato il ritiro dell'offerta della “Norda” e al momento non ci sono altre proposte per il rilevamento dell'azienda. I manager della “Sangemini” hanno confermato che un piccolo spiraglio di trattativa è stato riaperto con le banche, in particolare con Unicredit, che a questo punto ha in meno il destino dei 136 lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro. La proprietà si è impegnata a chiedere una proroga al tribunale di Terni, qualora Unicredit conceda ulteriore credito, richiesta che potrebbe anche non ottenere l'accoglimento del giudice Paolo Vella.
Sabato prossimo, al parco della fonte, si terrà un consiglio comunale straordinario, al centro congresso “Sabin”, al quale prenderanno parte i sindaci dei comuni circostanti e i rappresentanti parlamentari eletti in Umbria. Nel frattempo i lavoratori proseguono lo sciopero e il presidio davanti ai cancelli dello stabilimento, in attesa un risvolto positivo.
Questa mattina, dopo un presidio davanti allo stabilimento della Sangemini, i lavoratori si sono diretti a Perugia per raggiungere il Broletto. In capo al corteo anche il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, arrivato alla Regione per cercare una soluzione politica alla prospettiva del fallimento dell’azienda. In ballo, oltre alla depressione economica del territorio, ci sono 136 famiglie che rischiano di rimanere senza un reddito. “La vostra superbia e la vostra incapacità non cancelleranno anni di storia”, questo recita uno degli striscioni esposti davanti alla sede della politica regionale, insieme a un altro ancora più significativo “Altre 136 famiglie sulla coscienza, vergogna”.
“Oggi si svolgerà un’importante riunione nella sede della regione per discutere la situazione che è al limite del fallimento”, così commenta la giornata Mauro Cardoni, iscritto Cgil, che insieme agli rappresentanti sindacali sta aspettando con ansia il vertice del Broletto.
“Siamo preoccupati per le famiglie che sono caricate di mutui, figli all’università, oggi vogliamo immediatamente una risposta” – queste le parole di Marcello Rellini della Cisl.
Anche il rappresentante della Uil, Massimo Moretti, esprime grande preoccupazione per la vicenda: “Vogliamo trovare un punto d’incontro per iniziare il futuro di questa azienda, perché fina a questo momento abbiamo conosciuto solo un disastro assoluto”.
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