Su indicazioni del Garante per la sorveglianza dei prezzi, “Mister Prezzi”, la Guardia di Finanza ha condotto una vasta operazione di rilevamento su tutto il territorio della provincia di Perugia. L'iniziativa era finalizzata principalmente a rilevare l'andamento e la dinamica dei prezzi di vendita al dettaglio, e i relativi ricarichi rispetto al prezzo di acquisto, delle carni bianche.
Negli ultimi due giorni della settimana a cavallo tra febbraio e marzo, quando è maggiore il flusso dei clienti per la spesa del fine settimana, decine di pattuglie delle Fiamme Gialle Perugine hanno visitato circa un centinaio di esercizi, tra macellerie e “grande distribuzione” (ipermercati e supermercati), rilevando i prezzi di vendita al pubblico di pollame e tacchini, ma anche di molti altri generi alimentari, quali pane, pasta e latte. I dati raccolti si aggiungono a quelli già rilevati in precedenza e già sottoposti al vaglio dell'autorità per la sorveglianza dei prezzi. La vasta operazione condotta sul territorio ha costituito l'occasione per un controllo più generale delle regole del commercio al dettaglio (etichettatura, esposizione dei prezzi ed esatta corrispondenza tra prezzi esposti e prezzi, ecc.), permettendo di accertare quattro violazioni amministrative per ” mancata indicazione del prezzo sulle merci esposte al pubblico” e per “non aver indicato in modo chiaro ed inequivocabile il prezzo di vendita al dettaglio”. La Guardia di Finanza sta, in alcuni casi, verificando l'effettivo possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per la vendita al dettaglio.
I controlli svolti dalla Tenenza di Gubbio presso i punti vendita delle più note catene di supermercati presenti nell'eugubino-gualdese hanno permesso di trovare tra i banchi di vendita anche generi alimentari – soprattutto latticini e alimenti surgelati – commercializzati oltre la data di scadenza. La merce è stata ovviamente sequestrata ed ai responsabili delle attività commerciali sono stati elevati verbali di contestazione per la violazione dell'art. 10 bis del D.Lgs. nr.109 del 27.01.1992 , con sanzioni da un minimo di 1.600 ad un massimo di 9.500 Euro.
L'operazione ha consentito anche di accertare venti mancate emissioni di scontrini fiscali e di scoprire un lavoratore dipendente impiegato “in nero”.