Claudio Bianchini
Trovarsi da solo, in una stanza d’albergo, nel cuore dell’Africa, costretto a non uscire a causa di un coprifuoco imposto dalle autorità per possibili rivolte elettorali, è sicuramente un’esperienza a dir poco traumatizzante. Ed è quanto accaduto giovedì scorso ad un giovane cittadino di Trevi, impegnato per motivi di lavoro, nella Repubblica del Ghana, uno stato dell’Africa occidentale. Il 30 luglio scorso, Daniele Valentini, trentaseienne trevano, sposato e con un bambino di due anni e mezzo, è partito alla volta del continente nero per conto di una ditta locale produttrice di strutture in polistirolo per la realizzazione di fabbricati. Un incarico di lavoro che si concluderà proprio oggi con il rientro in Italia, quando potrà finalmente riabbracciare la sua famiglia. Nel Ghana le elezioni si sono svolte nel dicembre 2012 e dalle urne è uscito riconfermato il presidente John Dramani Mahama, con una modestissima vittoria che lo ha visto racimolare appena il 50,7% dei consensi su 14 milioni di votanti registrati. Il Nuovo Partito Patriottico, prima forza d’opposizione ha denunciato brogli sin dalle prime ore, contestando ufficialmente i risultati emersi. E proprio giovedì scorso, dopo otto mesi di durissimi scontri politici e con la tensione istituzionale arrivata alla stelle, la corte suprema del Ghana presieduta dal giudice William Atuba si è espressa sull’esito del ricorso, confermando la proclamazione di Dramani Mahama. “C’era grande attesa in tutto il Paese per questo pronunciamento – fa sapere Daniele Valentini – un clima davvero pesante, in giro non c’era nessuno e tutti i canali televisivi erano collegati in diretta per dare la notizia. Il verdetto era previsto per le tre del pomeriggio – precisa – e da quel momento ci hanno imposto un rigido coprifuoco per paura che potessero esplodere disordini e scontri tra gli sconfitti che avevano denunciato irregolarità ed i sostenitori del presidente in carica. Io mi trovavo in albergo proprio al centro di Accra, la capitale del Ghana – racconta Valentini – e la zona era presidiata da militari e forze dell’ordine in assetto antisommossa. Ho vissuto attimi di paura – commenta – ma la c’era comunque la sensazione che tutto fosse sotto controllo. Qualche ora più tardi in centro hanno iniziato a festeggiare ma in periferia si sono verificati alcuni disordini. Alla fine della giornata – rileva il tecnico trevano – la situazione è tornata calma, i rappresentanti dell’opposizione hanno riconosciuto la legittimità del Governo e dalla camera ho persino visto i fuochi d’artificio per festeggiare la vittoria definitiva”.