Fr. Na.
Il giudice per le indagini preliminari di Terni, Maurizio Santoloci, ha emesso un'ordinanza che prevede l'immediato trasferimento in carcere di Giuliano Marchetti, il 43enne ternano che aveva ucciso la convivente, Marianna Vecchione, dopo una lite scoppiata nel loro appartamento di via Brodolini il marzo scorso. L'uomo le aveva sparato con un fucile, regolarmente detenuto, incurante della presenza della figlia di 7 anni in casa.
Il giudice ha ordinato il rifacimento del processo, che dovrà dunque ricominciare da capo, e la riformulazione dell'accusa, con l'aggravante della premeditazione. Le richieste della parte civile, difesa dall'avv. Massimo Proietti, sono state dunque accolte, dopo 3 ore di camera di consiglio, in nome del pericolo di fuga e del possesso dell'uomo di altre armi, con l'aggravante di premeditazione. Il legale della famiglia Vecchione ha espresso grande soddisfazione anche a nome dei suoi assistiti.
Ancora una volta Marchetti ha mostrato in aula la totale assenza di rimorso e anche questo fatto deve aver influito sull'ordinanza. Il giudice ha dunque rimesso gli atti nelle mani della pubblica accusa, rappresentata da Barbara Mazzullo, che si era opposta alla contestazione della premeditazione e alla revoca degli arresti domiciliari.
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