“Il superamento delle Province e la conseguente creazione di un organismo di tipo non direttamente elettivo, così come è stato prospettato dal contenuto della manovra di governo, anche se non ufficializzato, rappresenta un punto di partenza sbagliato in direzione del riordino istituzionale che doveva partire dal livello parlamentare e poi toccare gli altri livelli per giungere alla semplificazione del sistema istituzionale, contenendo anche i costi della politica”. Lo afferma il presidente dell’UPI – Unione Province Italiane dell’Umbria Marco Vinicio Guasticchi in quale aggiunge inoltre che “ancora una volta si vuole far passare le Province come il capro espiatorio della attuale difficile situazione politica quando, come è emerso da alcuni studi dell’UPI, il costo del personale delle Province in Umbria, in caso di soppressione, aumenterebbe del 30% e cioè di circa 12 milioni di euro”. “Il taglio delle Province, infatti, non porterà – prosegue Guasticchi – ad un risparmio, ma solo ad un notevole aggravio di costi. Domani parteciperò alla giornata conclusiva dell’iniziativa nazionale dell’Upi che vuole essere una controffensiva con nuove proposte in merito alla sorte e alla dignità delle Province. Da questo incontro emergeranno importanti novità. Come ha già anticipato il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, sulle Province ‘è necessario fare un ragionamento di impianto di riforma istituzionale che dia sostenibilità complessiva al sistema di governance’. Il tutto ripartendo dalla commissione speciale istituita con Anci, Upi e Regioni per prevedere, non in modo così frettoloso come si sta facendo in questo giorni, una nuova Provincia con competenze di area vasta”.