“Ho scritto al presidente della commissione trasporti della Camera dei Deputati, On. Mario Valducci, per chiedere un’audizione in commissione volta a riproporre l’urgenza della ripresa del progetto della Tre Valli per l’intero territorio dell’Umbria meridionale”. È quanto dichiara Aldo Tracchegiani, presidente nazionale di Italia Federale ed ex consigliere regionale dell’Umbria.
“Mi sono sempre battuto in prima persona per la realizzazione di questa infrastruttura strategica per l’Umbria e l’intera Italia centrale, fino ad oggi attraversata unicamente da direttrici verticali, come la E45, la Flaminia, la Tirrenica e l’Adriatica. Malgrado le pressioni e le insistenze anche dei massimi consessi istituzionali locali e provinciali degli ultimi anni, il progetto non è purtroppo mai entrato nella sua fase esecutiva e sembra ora conoscere il definitivo accantonamento a seguito delle dichiarazioni dell’ex Ministro Matteoli, che ha annunciato l’impossibilità di dare seguito allo stanziamento dei 600 milioni di euro previsti per la realizzazione dell’opera, se non attraverso un sistema di project financing. Una situazione, questa, difficile da realizzare in questo momento a causa del periodo di crisi, che vedrà tuttavia inevitabili ripercussioni negative sul territorio in termini di attrazione di investimenti, sviluppo, costo dei trasporti, ampliamento urbano e demografico”.
“L’Umbria, pertanto, si troverà ancora per molti anni vittima del suo isolamento e impossibilitata a competere con le regioni dell’Italia centrosettentrionale, finendo per gravitare sempre più nell’orbita dei valori sociali ed economici che caratterizzano le regioni meno progredite del nostro Paese. A questo proposito, anche a fronte dei propositi di crescita e sviluppo, unite ai sacrifici, sempre ribaditi dal Presidente Mario Monti, ho chiesto all’On. Valducci un’audizione urgente per presentare la necessità e le opportunità offerte dallo sviluppo di un’opera fondamentale soprattutto per il comprensorio spoletino, ternano e valnerino, al fine di trovare un percorso che possa garantirne la realizzazione e non condannare il progetto che da tanti anni anima il dibattito locale al definitivo oblio”.