Sono ore di attesa per l’esito dell’udienza che questa mattina ha visto i legali di Michele Fabiani chiedere ai giudici di Perugia la scarcerazione del giovane spoletino, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Brushwood e attulmente detenuto nel supercarcere di Sulmona. Questa mattina gli avvocati Carmelo Parente e Vittorio Trupiano (nella foto con Aurelio Fabiani, papà di Michele) hanno esposto le proprie ragioni presentando una notevole mole di documenti. Frutto anche di complesse indagini difensive e di una perizia tecnica fatta sulla busta inviata alla Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti ed all’interno della quale erano stati messi due proiettili. Secondo gli inquirenti a mandare quella busta furono Michele Fabiani e Andrea Di Nucci (quest’ultimo ha già beneficiato nei giorni scorsi dei domiciliari).
Al momento comunque non trapela molto. I due legali non commentano in alcun modo, restando in attesa dell’esito dell’udienza. Ovvero del dispositivo con cui si stabilirà se Michele Fabiani deve o meno restare in carcere. Sembra però certo che la difesa ha, gli altri documenti, presentato una perizia che accerta come la busta sarebbe stata spedita dall’Umbria l’8 agosto 2008, in linea quindi con quanto refertato dalla Polizia Scientifica che ha fatto risalire a quella stessa data l’inoltro della lettera minatoria. Per la procura, almeno fino ad oggi, la missiva è stata invece spedita il 17 agosto. Un elemento di non poco importanza dal momento che Fabiani ha dimostrato come l’8 agosto si trovasse al mare in Puglia per le vacanze estive.
Spoleto dunque resta in attesa. Probabile che la sentenza arrivi già domattina.