“Un Modello di non sviluppo umbro, permeato in maniera esasperata da un provincialismo atavico”: è stato lo stesso segretario generale territoriale della Cisl di Foligno Pierpaola Pietrantozzi che, nel corso del consiglio generale riunitosi oggi 25 novembre alla presenza del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, ha chiamato in causa il mondo imprenditoriale per affrontare la sofferenza del territorio caratterizzata da crisi industriale, la viabilità ancora in parte arretrata, la spesa pubblica sovradimensionata e l’insufficienza di coordinamento dell’offerta turistica. Tutti elementi, questi, che non permettono di reagire alla crisi e di difendere in senso compiuto la produzione e, quindi, il welfare regionale e locale. “In questo contesto –ha affermato- si dibattono ogni giorno nel nostro territorio imprese in crisi del settore edile (Umbria Filler, Brunelli, Cornacchini, Prisma Immobiliare, Mac Equipment, ecc.), meccanico (Merloni, Minerva, IMS, Firema), dell’alimentare (Spigadoro), grafico (Panetto e Petrelli, Cartiera Sordini), ceramica (Umbriacer), del commercio, del terziario, dei servizi -delle più varie dimensioni, ma in netta prevalenza piccole e piccolissime- che nascono e muoiono in un assordante silenzio, nell’immobilismo più assurdo”.
Pietrantozzi ha sottolineato che “occorre un patto con le associazioni imprenditoriali per contribuire al rilancio dell’economia locale: non basta crogiolarsi soltanto in quelle poche situazioni di eccellenza che, nonostante tutto, nel nostro territorio esistono, sia nel settore della meccanica fine che della grafica”. Per la Cisl di Foligno, insomma, la causa di questa situazione è spesso da trovare nell’assenza di cultura partecipativa che “tende a tenere all’angolo il sindacato”, ma anche di una non sempre adeguata gestione del credito, conseguente ad un indebolimento dell’apparato creditizio regionale. Quindi, la segreteria della Cisl di Foligno propone nuovi modelli economici che stiano al passo con una realtà in continua evoluzione, come i modelli partecipativi, oltre ad una serrata lotta agli sprechi e ai privilegi della politica. A questi si deve aggiungere anche una lotta di prossimità all’elusione ed evasione fiscale.
Trattando nello specifico del territorio, Pietrantozzi ha affermato che “è doveroso accennare alla situazione assurda che interessa i lavoratori delle ditte in appalto, dei servizi di mensa e pulizie del trasporto ferroviario e l’attività di rilevazione letture misuratori in capo alla Vus”. Il segretario è stato attento a porre l’accento, accanto ai problemi di crisi aziendali, anche su quelli riguardanti situazioni non ben definite nelle società pubbliche che gestiscono i servizi idrici, gas ed igiene ambientale. “La Vus –ha chiarito- per intenderci rimane stretta in una morsa tutta di giochi politici”. Da qui, l’esigenza per la Cisl di immediate riforme endoregionali, che permettano attraverso la razionalizzazione delle spese di poter liberare risorse per il mantenimento del welfare regionale e locale.Il segretario generale regionale della Cisl Umbria Ulderico Sbarra, raccogliendo gli interessanti spunti stimolati dalla relazione e dal conseguente dibattito, ha sottolineato come la Cisl abbia già evidenziato le fragilità regionali e la necessità ormai non più rinviabile di ridefinire un nuovo modello economico che deve rimettere al centro l’efficienza e il riordino del sistema industriale, unico vero generatore di crescita della regione, al quale sono legate le politiche del credito, dell’energia, della ricerca-innovazione e del marketing d’area. “La Cisl –ha sottolineato Sbarra- è consapevole dei limiti della politica e delle istituzioni per natura e tradizione più attente alla spesa pubblica che alla creazione della ricchezza privata. Per questo la Cisl lavorerà per rianimare il protagonismo delle forze sociali come spinta anche verso la politica per riposizionare il dibattito locale e ridare centralità alle vere priorità: la produzione ed il lavoro”.