La scelta di svolgere la Festa Democratica (ex Festa dell’Unità) tra Piazza della Repubblica e la Corte di Palazzo Trinci ha dell’incredibile. La Piazza principale d’ogni città costituisce da sempre il luogo d’incontro e d’aggregazione di una comunità, è il luogo dove si affacciano gli edifici prin-cipali, la sede del Governo della Città e quelli religiosi, comunque la conno-tazione della piazza è di valenza pubblica.
L’uso di Piazza della Repubblica per lo svolgimento di una festa di partito è segno d’arroganza politica, come a voler dire che la piazza è del PD e non di tutti i cittadini.
Sarebbe interessante sapere quante volte sono state concesse: Piazza della Signoria a Firenze, Campo dei Miracoli a Pisa, Piazza San Marco a Venezia per la Festa Democratica. Il paragone è addirittura riduttivo, se consideria-mo il periodo che si è scelto, l’apertura delle taverne con l’inizio della Gio-stra della Quintana.Ci manca solo che ci dicano che è stato fatto per valo-rizzare e far conoscere la Quintana.
Tutto questo è semplicemente inaccettabile sotto ogni punto di vista. Il pa-ragone calzante da fare è questo: chissà se a Siena, ad una settimana dal Palio, a qualcuno sia venuto in mente di svolgere la Festa Democratica in Piazza del Campo. Ma voglio restare in Umbria, stessa richiesta perché non farla qualche giorno prima della Festa dei Ceri in Piazza Grande a Gubbio?
Ultima nota, tutte le città che ho menzionato sono amministrate da giunte di sinistra, ma a Foligno probabilmente per far partecipare un po’ di gente alla festa di partito gli occorre Piazza della Repubblica e la Giostra della Quintana.