Appena sei giorni fa, lo scorso 8 febbraio, ci eravamo occupati del rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri edili di Spoleto. Riprendendo un articolo del Giornale dell’Umbria e integrandolo con una serie di foto-denuncia da far saltare sulla sedia qualsiasi addetto ai lavori, inclusi quelli delle istituzioni preposte ai controlli.
Ma indubbiamente non bastan nenche le denuncie più forti, i richiami dei sindacati (come quelli della Fillea-Cgil) o delle associazioni di categoria (l’ultimo è della Confartigianato del segretario provinciale Stelvio Gauzzi). La cultura della sicurezza proprio non c’è, e a nessuno vien voglia di farsela venire.
Emblematico il cantiere che si trova a Piazza Campello, ad appena due passi dal Municipio di Spoleto, dove sono soliti parcheggiare amministratori, politici e impiegati (tecnici e non). Oggi pomeriggio era fin troppo visibile cosa succedeva sul tetto dell’imponente edificio che sovrasta la piazza: cinque, sei, forse sette operai, al lavoro senza casco e cinture di sicurezza.
Così, alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti.
Certo ci sono le impalcature a far da parapetto, ma possono bastare in caso di incidente?
Ironia della sorte, a guardare il cartello, il direttore dei lavori è l’assessore alla cultura Giorgio Flamini, che da quelle parti dovrebbe pur andare, non fosse che per sbrigare le pratiche municipali.
(Ca.Cer.)
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