Claudio Bianchini
Nascondeva in casa un chilo di marijuana, e pensare che nella vita quotidiana, poteva tranquillamente sembrare un insospettabile, giovane padre, tranquillo ed estremamente discreto. Ora però C.I. è finito in manette ed è in attesa di un processo per direttissima. Un impiegato, seppur saltuario nel settore dell'edilizia, specializzato nell'impermeabilizzazione di soffiti. A capire che il papà 33enne non era proprio un cittadino esemplare, sono stati i vicini di casa che hanno segnalato alla Polizia di Foligno un insolito via via di persone. L'input è stato quantomai utile, tanto che gli agenti hanno disposto un'accurata perquisizione domiciliare nell'abitazione dell'albanese, risultato incensurato. Il vero colpo di scena, nel garage del ragazzo, in via Piave: i poliziotti, guidati dal vicequestore aggiunto Bruno Antonini, hanno scoperto un chilo di erba. A quanto riferito, la sostanza era stata talmente pressata nel panetto, che da un primo sommario controllo era stata ritenuta hashis. In base alle verifiche eseguite questa mattina, il quantitativo di marijuana sarebbe stato bastato per confezionare ben 2.600 dosi ed aveva una elevata qualità. Un piccolo 'tesoretto' che avrebbe potuto fruttare al giovane papà albanese, circa 20mila euro. Per l'uomo è scattato obbligo di firma e dimora, con l'accusa di spaccio. Avrebbe però raccontato agli agenti, di aver ricevuto centinaia di euro da alcune persone, solamente per nascondere e proteggere il chilo di erba. Tutt'altro che convinti però, gli uomini del Commissariato folignate, che continuano a sostenere il fatto che a spacciare la marijuana fosse lo stesso albanese, nonostante non siano stati rinvenuti bilanci o strumenti particolari. Individuate anche sei auto, appartenenti a presunti consumatori, tutti folignati e di una fascia di età tra i 25 ed i 40 anni.