Vigile urbano per un giorno, anzi per oltre un mese: da quando è terminata la scuola Gregorio Milli, 16 anni, tifernate, ha affiancato gli agenti del Comando della Polizia Municipale di Città di Castello, condividendo interventi e lavoro di ufficio. Il fatto in sé non sarebbe eccezionale: sono molti gli studenti che fanno un’esperienza all’interno della struttura comunale se non fosse che Gregorio è un ragazzo disabile ed è stato necessario rimuovere alcune barriere materiali e, per così dire, burocratiche. “Lo abbiamo fatto senza esitazione” dichiara il sindaco Luciano Bacchetta, che ha incontrato Gregorio nei giorni scorsi insieme alla Comandante Luisella Alberti “perché l’Amministrazione comunale ha il dovere di aprirsi ai cittadini soprattutto se giovani e interessati a conoscere le istituzioni. Avere accolto temporaneamente Gregorio tra i nostri ranghi è stato un grande arricchimento per i vigili e un esempio per altri ragazzi che abbiano la stessa intenzione”.
“Non avremmo mai voluto salutare Gregorio perché la sua è stata una presenza professionale oltre che umanamente molto coinvolgente. Puntuale e volonteroso, ha acquisito familiarità con le mansioni assegnategli, rappresentando un supporto reale” ha dichiarato Luisella Alberti”. “Del lavoro di vigili urbano mi incuriosivano diversi aspetti: sono vicini al cittadino anche se a volte si trovano ad affrontare situazioni pericolose; se li chiami, accorrono velocemente e hanno una dotazione fantastica, dalla divisa al copricapo” spiega Gregorio Milli, che ringrazia per l’accoglienza e la disponibilità, sottolineando come i vigili lo abbiano fatto sentire “uno di loro: da parte mia l’impegno è stato massimo perché volevo provare ad immedesimarmi nella loro situazione, condividendo sia la cose positive che negative”. “Gregorio ci dimostra che spesso le barriere più difficili da superare sono quelle che costruiamo nelle nostre menti e che l’integrazione non necessariamente deve passare per programmi codificati o politiche specifiche” conclude il sindaco “Come in questo caso, è bastato che le istituzioni si ponessero in ascolto, per entrare in sintonia con i cittadini e stabilire una relazione non a senso unico: il desiderio di Gregorio è stato esaudito e l’Amministrazione ha contribuito a sperimentare una nuova, possibile forma di inclusione, aprendo i propri uffici e condividendo il lavoro quotidiano”.
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