PROTOCOLLO D’INTESA COMUNE – CARITAS DIOCESANA PER COSTITUIRE UN TAVOLO DI SOLIDARIETA’ RESPONSABILE - Tuttoggi.info

PROTOCOLLO D’INTESA COMUNE – CARITAS DIOCESANA PER COSTITUIRE UN TAVOLO DI SOLIDARIETA’ RESPONSABILE

Redazione

PROTOCOLLO D’INTESA COMUNE – CARITAS DIOCESANA PER COSTITUIRE UN TAVOLO DI SOLIDARIETA’ RESPONSABILE

Gio, 27/06/2013 - 13:09

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Amministrazione comunale e Diocesi perugine alleate per contrastare le difficoltà economiche indotte dalla crisi, coordinare e rendere quindi più efficienti e mirati gli interventi, fare fronte comune per salvaguardare la coesione sociale ed in particolare le fasce di popolazione più a rischio di povertà ed emarginazione.

Questo il senso di un protocollo d’intesa firmato da Caritas Diocesana di Perugia – Città della Pieve e Comune di Perugia, con l’obiettivo di realizzare “un sistema integrato di azioni e di risorse e costituire un Tavolo di solidarietà responsabile”. Oggi, alla firma a Palazzo dei Priori, c’erano il sindaco Boccali e l’ Arcivescovo, Mons. Gualtiero Bassetti.

Il protocollo costituisce un passo in avanti rispetto alla assidua collaborazione già esistente tra la rete dei servizi sociali territoriali del Comune ed il Centro di Ascolto della Caritas Diocesana e i Centri di Ascolto parrocchiali. Si vuole in sostanza, tramite questo strumento che permette di progettare e mettere in atto azioni condivise, sviluppare una più efficace strategia di contrasto dei fenomeni di povertà e di forme di esclusione sociale. Il “Tavolo di solidarietà per la realizzazione di un sistema integrato e partecipato di azioni e di risorse” resta comunque aperto all’adesione e collaborazione di altri soggetti pubblici e privati presenti nel territorio comunale. Erano presenti alla firma anche l’ assessore Andrea Cernicchi, il direttore della Caritas Danila Monni (entrambi hanno sottolineato il valore aggiunto della collaborazione tra volontari e operatori del Comune), Don Paolo Giulietti, i dirigenti del Comune Roberta Migliarini e Carla Trampini. Presente anche il Colonnello Vincenzo Tuzi (Guardia di Finanza), sia perché la GdF destina alla Caritas i capi di abbigliamento e altri prodotti sequestrati per il reato di contraffazione e abusivismo, sia perché “le risorse – ha detto Tuzi – nell’ ottica di una corretta destinazione dei fondi e dei servizi devono andare a chi ne ha davvero bisogno, ed a questo la GdF lavora con i suoi controlli”.

IL SINDACO: “ La firma del protocollo è nel programma delle celebrazioni del 20 Giugno perché anche la collaborazione tra il Comune ed uno dei soggetti, la Caritas, più impegnati nei percorsi di solidarietà rappresenta un rafforzamento dell’ identità cittadina. La rete dei servizi a Perugia è bene organizzata, ma non può rimare la stessa di fronte ad una domanda cresciuta e ad esigenze che nel frattempo sono cambiate. Il protocollo evita frammentazioni, mette insieme risorse, permette risposte più puntuali”
IL VESCOVO: “E’ bello che ci si incontri ufficialmente oggi a Palazzo dei Priori sul discorso del sociale e della carità. Ed è importante perché le risorse diminuiscono, come vediamo anche con la raccolta domenicale nelle parrocchie, e mettendo insieme le nostre disponibilità possiamo fare molto di più. Su questo terreno Comune e Caritas hanno gli stessi intenti ed è significativo che si collabori. Gli interventi studiati (il vaucher, non il pacco dono!) sono belli e dignitosi per i poveri”.

I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO
Nell’ambito e nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità, Comune e Caritas si impegnano a mettere a disposizione la propria esperienza al fine di condividere un sistema di procedure e prassi che permetta di ottimizzare l'erogazione degli interventi a favore di situazioni di disagio individuale e familiare, ed anche una significativa parte delle rispettive risorse economiche destinate a persone che vivono una condizione di fragilità sociale. Viene quindi costituito un fondo di solidarietà, che nella fase iniziale prevederà la condivisione di risorse tra il Comune di Perugia e la Caritas Diocesana, e che successivamente potrà essere implementato da ulteriori contributi di altri soggetti sociali che intendono aderire al Tavolo di solidarietà. Un “Gruppo di coordinamento” lavorerà alla progettazione, gestione e monitoraggio degli impegni sottoscritti, mentre “Comitati di solidarietà territoriale” avranno compiti operativi per la realizzazione e valutazione dei singoli interventi.
Si prevede l’attivazione ed erogazione di diverse tipologie di interventi: voucher per l’acquisto di beni di prima necessità (alimentari, prodotti per l’igiene della persona e della casa; corredo scolastico), voucher per farmaci, ausili e presidi sanitari, carta di pagamento per utenze relative a servizi (servizi idrici integrati, gas per uso domestico e riscaldamento, energia elettrica), contributi economici a parziale copertura per le spese di mantenimento dell’abitazione (affitto e condominio, rata del mutuo), erogazione diretta di beni alimentari e altri generi, secondo quanto previsto dalla normativa meglio conosciuta come “legge del Buon Samaritano”, buoni lavoro mirati da una parte all’attivazione di progetti di accompagnamento al lavoro o di partecipazione a corsi di riqualificazione professionale finalizzati al reinserimento lavorativo, dall’altra ad esperienze di “utilità sociale” nell’ambito di progetti sociali individualizzati.
Per l’accesso agli interventi le persone interessate potranno rivolgersi agli Uffici della Cittadinanza del Comune e/o ai Centri di ascolto delle Caritas Parrocchiali (e, in via straordinaria, al Centro di ascolto della Caritas Diocesana). Dopo un primo colloquio, ed eventuali piccoli interventi di emergenza, i richiedenti saranno invitati a presentare domanda presso gli Uffici della Cittadinanza, servendosi dell’apposito modulo e fornendo la necessaria documentazione.

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