Davide Baccarini
Si è tenuta nella sala della Giunta del comune di Città di Castello la presentazione del progetto “Conoscere per crescere”, dedicato ai ragazzi delle scuole superiori tifernati (dal secondo al quinto anno) e a chi di loro volesse fare una nuova esperienza collaborando nel sociale durante l’estate. L'incontro è avvenuto nella mattinata di ieri. Nel titolo c’è tutto: “conoscere” e avere a che fare con realtà spesso poco note come gli anziani, i bambini e disabili per poter poi “crescere”.
Sono 76 gli studenti (29 provenienti dal polo liceale “Plinio il giovane”, 36 dal polo tecnico “Franchetti-Salviani” e 11 dal polo professionale “Cavallotti-Patrizi-Baldelli”) che hanno aderito all’iniziativa. Questi saranno inseriti, a rotazione, all’interno di alcune strutture o attività gestite dalla Cooperativa “La Rondine”, entrando così a contatto con il mondo del lavoro sociale.
Il progetto – L’esperienza prevede il rilascio di crediti formativi, garantisce un’assicurazione e pasti nelle sedi in cui il ragazzo sarà impiegato. L’impegno quotidiano sarà di quattro ore da distribuire nel corso della giornata lavorativa per due settimane. Il progetto avrà cicli temporali di due settimane, dal lunedì al venerdì, dal 10 giugno al 2 agosto.
Le strutture che la Cooperativa ha scelto per inserire i ragazzi sono: il “Flauto Magico”, Centro Socio Riabilitativo diurno per disabili adulti; Centri estivi, educativi e ricreativi per bambini dai 3 ai 12 anni; i Centri Alzheimer diurni per le persone anziane e la “Casa Mettius”, Centro Socio Riabilitativo per bambini autistici e con ritardo mentale grave.
Le voci – In conferenza stampa l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Città di Castello Mauro Alcherigi ha illustrato il progetto, dichiarando la sua piena soddisfazione per l’alto numero di partecipanti: “Risultato sorprendente perché oggi, nell’epoca dell’apparire, i ragazzi preferiscono le discoteche, lo stare in forma e il divertirsi. Alcuni di questi hanno dimostrato invece di andare oltre”. Egli ha spiegato poi come questi 76 (25% maschi e 75% femmine) avranno “la grande possibilità di toccare con mano e conoscere le varie realtà del territorio; sarà un’esperienza che gli farà guardare il mondo da una posizione diversa”.
Successivamente la parola è passata a Rossella Cestini dell’Asl che ha spiegato come “la risposta massiccia di questa sperimentazione significa che esiste una domanda di informazione rispetto a quanto si muove nel sociale e che nei giovani lo spirito di servizio è una cultura diffusa. La Asl ha accolto con molto favore questa, come le altre iniziative ispirate ad un’ottica di collaborazione tra cittadini e sanità pubblica”.
Luciano Veschi, presidente della Cooperativa “La Rondine” ha poi illustrato i dettagli del progetto: “Si parte il 10 giugno con una settimana di formazione e inserimento in cui avverrà anche la distribuzione di una divisa formale con su scritto “Staff del sociale”, un modo per far sentire i ragazzi parte di un mondo che lavora quotidianamente al servizio di chi ha bisogno”. Inoltre ha aggiunto: “Per loro questa esperienza sarà utile anche per poter scegliere un indirizzo universitario e farsi un’idea per la propria crescita personale e professionale”. Infine Marco Savelli, presidente delle Opere Pie Muzi Betti, ha parlato sia di “arricchimento umano” che di “esperienza strutturata per veicolare contenuti tecnici”, aggiungendo che “i nostri anziani hanno una particolare predisposizione verso i giovani e anche soltanto la loro presenza è sufficiente per apportare un beneficio alla reattività e all’umore dei nostri ospiti”. Soddisfatto di questa sperimentazione ha aperto poi ad un eventuale riproposizione del progetto in futuro.
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