Un incontro culturale e informativo per lanciare il nuovo corso di laurea magistrale in Ingegneria edile Architettura e riflettere sulle nuove frontiere della costruzione con Marco Casamonti, professionista a livello internazionale. È stato questo il programma dell’evento che, venerdì 17 maggio, ha visto alternarsi al tavolo dell’aula A della facoltà di Ingegneria di Perugia il preside Gianni Bidini, Vittorio Gusella, presidente dell’intercorso di laurea in Ingegneria civile, Massimo Calzoni, presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili di Perugia, Gianni Cencetti dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, Paolo Belardi, direttore dell’Accademia di belle arti “Pietro Vannucci” di Perugia, e Franco Catana, direttore del Centro ricerca sulle biomasse. “Vogliamo lanciare al territorio, sia ai nostri studenti che a quelli delle medie secondarie – ha spiegato Gusella –, un nuovo corso di laurea che non è la semplice sovrapposizione dei corsi di Ingegneria e di Architettura, ma un’integrazione di competenze delle due professioni: si crea cioè una nuova professione che fa da ponte fra queste due. È un corso di laurea riconosciuto a livello europeo e i laureati potranno scegliere di accedere a uno dei due ordini nazionali, sostenendo uno dei due esami di stato”. Il corso di laurea in Ingegneria edile Architettura alla facoltà di Ingegneria di Perugia è, inoltre, a numero chiuso e, per questo, prevede un esame di ammissione, che si terrà a luglio, al quale bisogna iscriversi entro il 7 giugno.
La seconda parte dell’incontro alla facoltà perugina, poi, ha previsto un momento di approfondimento, intitolato “L’architettura come narrazione”, con Marco Casamonti, docente dell’Università degli Studi di Genova, oggi scuola politecnica, e fra i fondatori, nel 1988, di Archea Associati, network di oltre 100 architetti che opera in sette sedi nel mondo (Firenze, Milano, Roma, Pechino, Dubai, San Paolo e Teheran). “L’architettura – ha commentato Casamonti – è un mestiere che si deve anche raccontare, prima di tutto dal punto di vista didattico. Anche alla scuola politecnica di Genova ingegneri e architetti iniziano a lavorare e formarsi fianco a fianco perché oggi, sempre di più, serve una figura che sappia mettere assieme tutte le componenti del progetto: impiantistica, strutturale, architettonica e compositiva”. L’incontro è stato anche occasione per Marco Casamonti di illustrare alcuni dei progetti portati avanti da Archea Associati in Oriente. “Il progetto – ha spiegato Casamonti – è un ‘unicum’, come anche la città. In questo modo dobbiamo raccontarla agli studenti, costruendo architetture che siano in grado, a loro volta, di parlare ai cittadini. Non dobbiamo dimenticare, infine, che architettura e ingegneria non sono solo discipline scientifico-tecniche, ma anche artistiche, come dimostra il nostro patrimonio”.