“Non trovo le parole per esprimere il mio sconcerto per la disparità di trattamento che la Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti ha riservato ad alcuni cittadini della nostra Regione, coinvolti negli ultimi mesi in importanti inchieste giudiziarie, per i quali evidentemente non vale il principo costituzionale la legge uguale per tutti. Nei giorni scorsi, in seguito alla vicenda che ha portato alla notifica degli avvisi di garanzia nei confronti del Sindaco e degli Amministratori dellAsm di Terni, la Presidente Lorenzetti non ha esitato ad esprimere piena solidarietà al Sindaco e ai suoi Amministratori, nonchè a quelli dell’Asm coinvolti nell’indagine per disastro ambientale, aggiungendo: siamo certi dell’onest e della trasparenza del loro operato! Senza entrare nel merito della vicenda e delle indagini condotte da oltre un anno dalla Procura di Terni con un provvedimento che parla di disastro ambientale, con 9 informazioni di garanzia e l’accusa di aver avvelenato per anni acqua, aria e terra, e di aver compromesso la salute di 32 operai sottoposti a controlli medici, questa assoluta sicurezza della Presidente Lorenzetti mi lascia assolutamente sbigottita! Ma come, in questo caso occorre attendere l’esito delle indagini e si solidarizza immediatamente con gli accusati, rassicurandoli che presto la magistratura farà chiarezza, mentre per mio figlio e gli altri quattro ragazzi, poco più che ventenni ed incensurati, arrestati a Spoleto lo scorso 23 ottobre con l’accusa gravissima di terrorismo, ci si va immediatamente a congratulare con i Carabinieri per loperazione appena compiuta, senza nemmeno considerare lipotesi che possano essere estranei ai fatti a loro addebitati? Per non parlare della sproporzione tra le prove che hanno condotto all’arresto ed il modo con il quale è stata effettuata l’operazione, lassolutamente ingiusta detenzione preventiva resa possibile da un articolo di legge di epoca fascista che stabilisce che si possa essere incarcerati anche senza aver commesso alcun reato, ma solo per quello che si potrebbe fare! Come mai per i nostri ragazzi la Presidente Lorenzetti non ha avuto dubbi e, senza attendere l’esito delle indagini, ha subito emesso un verdetto di condanna, immediatamente ripreso ed amplifcato da stampa e televisioni, mentre in altri importanti casi giudiziari ci si dice certi dell’estraneità ai fatti e si va subito a solidarizzare come successo, tra l’altro, lo scorso anno, andando a trovare, insieme al sindaco di Perugia Renato Locchi, il noto imprenditore Giombini detenuto presso il carcere di Capanne? Come mai ancora non è andata a trovare in carcere i nostri figli per rendersi conto di quali pericolosi terroristi avesse di fronte e non ha più rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla vicenda, pur essendo stata invitata e chiamata più volte in causa da noti rappresentanti politici come gli Onorevoli Ferrante, Bellillo o il Capogruppo regionale dei Verdi Dottorini, ma anche da associazioni e singoli cittadini nonchè dal Consiglio Comunale di Spoleto che, a pochi giorni dagli arresti, ha espresso all’unanimità la propria solidarietà in un comunicato pubblico? Ha mai letto il fascicolo delle prove a loro carico? Lo sa che due di loro, tra cui mio figlio Michele, sono ancora in carcere dopo quasi tre mesi, due sono agli arresti domiciliari senza nessuna prova ed uno, accusato di aver partecipato all’invio della famosa lettera con proiettili, rimane indagato a piede libero? ancora così sicura che siano stati loro? L’aver fatto qualche scritta sui muri e aver rotto uno specchietto sicuramente sono fatti cattivi e andrebbero puniti, magari con laccusa di vandalismo, ma non sarebbe ora di porre fine a questa ingiusta detenzione che sicuramente lascerà non pochi strascichi nella vita futura di due studenti ventenni? Perchè per loro non vale la presunzione d’innocenza fino all’esito delle indagini, come dovrebbe valere per qualunque cittadino? Non ha alcuna importanza il fatto che la loro vita forse rimarrà segnata per sempre e le loro famiglie siano rimaste sconvolte da questa assurda vicenda? Evidentemente loro non meritano alcuna solidarietà da parte della Presidente Lorenzetti, forse perch non hanno cariche pubbliche, non sono ricchi imprenditori, sono solo dei comuni cittadini umbri… Loro in galera ci possono pure rimanere! Non conta che una città intera si sia indignata. E non soltanto per aver visto portar via dalle loro case cinque ragazzi conosciuti e stimati da tutti, per l’assurdità delle accuse mosse contro di loro. Una città intera che ha solidarizzato con noi e che io ringrazio profondamente”. Stefania Catoni
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In merito alla affermazione della mamma di Michele, secondo la quale la Presidente Lorenzetti ha incontrato in carcere l’imprenditore Giombini, vale ricordare che la Governatrice, accompagnata dal sindaco di Perugia Locchi, fece (il 7 giugno 2006) solo una visita istituzionale nella struttura penitenziaria, senza incontrare l’imprenditore perugino che lì era detenuto da qualche giorno. La vicenda destò un vespaio soprattutto fra i consiglieri comunali di Perugia del centro destra che firmarono una interpellanza con la quale definirono “quanto meno inopportuna quella visita”.
La visita a Capanne fu confermata anche dall’ex Ministro della Giustizia Clemente Mastella che, rispondendo ad una interrogazione dell’onorevole Ronconi: “quella visita – disse Mastella in question time – come è stato anche rappresentato dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, rientra tra gli eventi che interessano normalmente gli istituti carcerari e che rispondono ad un'esigenza di partecipazione della comunità esterna alla vita del carcere ed all'opportunità di mantenere costanti rapporti con i rappresentanti degli enti locali, come sono la presidente della giunta ed il sindaco di Perugia”. Dunque nessun incontro con l'imprenditore.
Il direttore responsabile