Sulla qualità dell’aria incide di più, a Foligno, la combustione di biomasse (legna e sfalci di potature, in particolare di olivi) che le combustioni generiche, derivanti dal traffico e dal riscaldamento: è quanto emerge da uno studio sulla natura delle polveri fini, condotto da Arpa e Università degli studi di Perugia, presentato oggi a Foligno. L’indagine è durata circa un anno e mezzo, con alcuni campionamenti preliminari svolti nel biennio 2010-2011 e integrati nel 2012 (una indagine simile è stata condotta a Terni nel 2009). Il direttore generale di Arpa, Svedo Piccioni, ha ricordato l’importanza di conoscere la composizione del particolato atmosferico “poiché consente di individuare con maggiore precisione il contributo delle diverse sorgenti che concorrono alla sua formazione, fornendo per questa via, un valido supporto di supporto in fase di pianificazione delle strategie di intervento”. A Foligno, relativamente alle polveri fini, la combustione di biomasse è del 36,1% (a Terni è solo del 3,7%), le combustioni generiche (riscaldamento e traffico) arrivano al 30,2% (a Terni il 36,7%). A Foligno – dove non esiste una sorgente di polveri fini legata all’industria (a Terni è il 36,7%) è presente una percentuale legata alle polveri fini per i lavori di pavimentazione che – è stato detto – verrà meno entro l’anno con la conclusione degli interventi. Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha posto l’accento sul fatto che “più si conosce, più si interviene in maniera mirata. Sulla base di questo studio occorrerà fare maggiore attenzione alla combustione delle biomasse, anche in riferimento alla raccolta e allo smaltimento delle potature dell’olivo”.
Foligno, nessun allarme inquinamento ma combustione biomasse influisce più del traffico
Mar, 23/04/2013 - 23:00