L’installazione è composta da una rappresentazione figurativa retro illuminata da una lampada a neon ed è inserita in un Tabernacolo, il kamishibai, congegno di origine giapponese che nasce come strumento per raccontare storie attraverso le immagini. L’oggetto ricorda un libro ed in questo caso, posizionato sull’altare, evoca l’effige del tabernacolo che ricorda a sua volta le figure dei Lari, antenati e protettori della famiglia. L’immagine rappresenta un gruppo familiare composto da due scatti estratti dall’album di famiglia dell’artista: da un lato il padre con i figli, dall’altro un particolare in cui la madre, e moglie, è ricordata dal gesto dell’allattamento della figlia e dall’anello in primo piano. La composizione dialoga con l’ambiente della cappella della Madonna del Pozzo o dei miracoli (l’acqua del pozzo era infatti ritenuta miracolosa contro la “rogna”), che contiene l’affresco della Madonna col Bambino e Santi. Il San Giuseppe, non rappresentato nell’affresco, è simboleggiato dal padre nella foto, mentre la madre è evocata dalla Madonna del dipinto. La famiglia celeste e quella terrena, che da sempre si confrontano e si fronteggiano, diventano così un unico gruppo familiare, come spesso ci ricordano le foto dei cari che nelle camere di un tempo erano affiancate alle immagini di Natività e Santi. L’acqua miracolosa che impreziosiva il pozzo, e la luce posta sull’altare fanno da tramite fra le due realtà. Al tabernacolo è affiancata una tela semitrasparente che porta in sé parole ricamate che evocano le preghiere sussurrate dai fedeli. Le due famiglie sono così custodi e protettrici di storie: i miracoli legati all’acqua curativa, le grazie esaudite, il “miracolo” della vita. Grazia familiare è intesa come “grazia concessa” dai Padri e dalle Madri ai figli, dalla Madonna all’umanità, in termini di doni, affetto e armonia. Con questa installazione Beatrice Bartolozzi ha voluto cosi ricordare e avvalorare le figure dei Genitori che ci proteggono, intendendo il ricordo come un nuovo inizio e un punto da cui ricominciare. (Livia Nocchi)
Energia vitale dell’acqua sorgente del Pozzo ed energia misteriosa dell’Arte, alimentate dalla Luce divina
ed eterna, opera dell’Altissimo, verticalità che unisce materia e spirito…
una tenue luce rende tutto visibile a viaggiatori e passanti, giorno e notte.
Il progetto “Opus&Light”, a cura dello Studio A’87, prevede interventi di singoli artisti contemporanei nello spazio della chiesetta Madonna del Pozzo (o dei miracoli) di Porta Monterone, ingresso sud della città medievale di Spoleto. Installazioni di opere a confronto con la specificità del luogo, impreziosito da un ciclo di affreschi che racchiude in sé un intero secolo della storia della pittura italiana (1493 – 1600 ).
Info: StudioA’87 – 3394319977
“OPUS & LIGHT” Anno XVI – Chiesetta Madonna del Pozzo, Porta Monterone, SPOLETO 9 feb / 8 mar 2013
Progetto a cura dello Studio A’87 – In collaborazione con Palazzo Collicola Arti Visive e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Spoleto
BEATRICE BARTOLOZZI “Grazia Familiare”
A cura di Livia Nocchi
Inaugurazione sabato 9 febbraio ore 17.00 (Installazione visibile giorno e notte)