Nei giorni scorsi, i carabinieri di Ponte San Giovanni, hanno tratto in arresto L.C., 25enne, perugino, celibe, nullafacente, già noto alle forze di polizia ed alle cronache giudiziarie, responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona ed estorsione, commessi nel capoluogo umbro nel mese di dicembre. Tutte le violenze il giovane le ha commesse nei confronti della madre, 55enne, residente a Perugia, vedova, pensionata.
Agli inizi del mese di dicembre, la donna ha denunciato ai carabinieri le reiterate aggressioni subite da parte del figlio, nel tempo progressivamente peggiorate anche a causa delle cattive frequentazioni e dell’uso di stupefacenti, specificando che ultimamente la convivenza era divenuta intollerabile, in quanto il giovane alternava momenti di affetto verso la madre ad eccessi di aggressività fisica nei suoi confronti, con episodi di lesioni, violenze e minacce, queste ultime talvolta accompagnate da richieste di denaro e pretese economiche.
La donna, a causa dei comportamenti del figlio, viveva in una condizione di terrore continuo, nonostante il giovane poco tempo prima si fosse trasferito in un'altra casa. Il figlio, ciò nonostante, continuava a cercare la donna, prima avvicinandola con modi amorevoli, poi cambiando improvvisamente atteggiamento, passando ad aggressioni verbali e fisiche, culminate nell’ultimo episodio che ha dell’incredibile e che ha convinto la donna finalmente a rompere gli indugi, a vincere quell’istinto di protezione verso il figlio che fino ad allora aveva avuto il sopravvento in ragione dell’amore materno e a presentarsi ai carabinieri per denunciare i fatti ed esporre il figlio a conseguenze giudiziarie.
La violenza sotto le feste di natale. Dopo essere stata costretta (con minaccia) a raggiungere il figlio nella sua casa è stata legata e immobilizzata sul divano, sequetrata ed aggredita fisicamente dal figlio che, sotto la minaccia di morte e di dare fuoco alla sua abitazione, accusandola di essere malvagia e di averlo cacciato di casa (in realtà egli aveva lasciato l’abitazione della madre per libera scelta), la insultava, richiedendole il denaro che aveva nella borsa, messo da parte per la spesa. Denaro che la donna spaventata gli ha consegnato per farsi liberare.
L’attendibilità della donna e la sistematicità delle condotte vessatorie del figlio verso la madre hanno trovato pieno riscontro nelle indagini immediatamente condotte dai carabinieri che, hanno delineato un quadro di gravi sopraffazioni poste in essere in danno della donna divenuta succube del figlio, produttive di gravi sofferenze fisiche e morali, chiedendo l’arresto del responsabile.
L'arresto. Su mandato dell’Autorità Giudiziaria, i carabinieri hanno posto fine all’odissea della donna, restituendole quella gioia di vita seriamente messa in pericolo con le proprie azioni violente dal figlio che ora si trova richiuso in una cella del carcere di Capanne, ad espiare le sue colpe e a domandarsi come fare per riabilitarsi agli occhi della madre e chiederne il perdono.