Lu. Bi.
Un immaginario “perverso polimorfo”, così Salvador Dalì definisce la natura del suo universo iconografico, popolato da paure, angosce, fobie, conflitti non risolti e pulsioni erotiche. La pittura “paranoico critica” porta l'artista a sviluppare le sue facoltà visionarie che negli anni compresi tra il '50 e il '60 lo spingono al confronto con la Divina Commedia. È questa l'opera illustrativa più importante di Dalì; 100 xilografie riproducono i 3 regni del mondo dantesco. Visione, profezia, sogno, inconscio, sono mondi noti a Dalì che nelle illustrazioni della Commedia ripropone temi e paesaggi già conosciuti con “La persistenza della memoria” o “I piaceri illuminati”, o ancora “Il grande masturbatore”; paesaggi liquidi, surreali, universi paralleli si intrecciano alla memoria filologica e letteraria di Dalì, amante del mondo classico. Così sceglie di raccontare uno dei viaggi più surreali e visionari che la letteratura abbia mai prodotto.
Le 100 xilografie saranno visibili a Terni a Palazzo Primavera a partire dal 18 gennaio al 3 marzo. L'esposizione delle tavole è stata realizzata grazie all'impegno di Umbria Vision Network con il patrocinio del ministero dei Beni e delle attività Culturali, del Comune di Terni, della Uil provinciale e della Federazione Unitaria Italiana Scrittori.
“L'esposizione – spiega Simone di Conza, presidente di Umbria Vision Network – allestita in un prestigioso palazzo di Terni, con le sue cento xilografie, mette a confronto un genio della letteratura e uno straordinario artista: Dante Alighieri e Salvador Dalì.
L'artista spagnolo si è servito della sua grande fantasia e della sua accesa visionarietà per riuscire ad illustrare nella sua interezza il capolavoro di Dante, un'impresa riuscita a pochi artisti”.
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