Sara Minciaroni
Il digital divide è il nemico da combattere. Presto e uniti. Il fatto che vi sia una disparità tra i cittadini nell’accesso alla rete è una minaccia per la democrazia e un limite per lo sviluppo. Da questo assunto, alla proposta di legge regionale presentata questa mattina dall’assessore regionale Stefano Vinti, il passo è breve. Come brevi dovranno essere i tempi perché, dalla proposta, si passi alle legge e poi ai regolamenti. A giugno, se tutto andrà bene l’iter dovrebbe essere concluso e le innovazioni saranno parecchie.
Nel disegno di legge, che e' stato predisposto da un apposito gruppo di lavoro al quale hanno partecipato tutti i soggetti interessati alla materia, viene inoltre trattato l'aspetto relativo alle infrastrutture ed agli impianti radioelettrici di telefonia mobile, per le implicazioni della nuova tecnologia Lte (banda larga per la telefonia mobile), e la diffusione del segnale radiotelevisivo, in conseguenza del passaggio dalla tecnica analogica a quella digitale.
Intervenire e farlo evitando gli sprechi per questo il primo passo contenuto nella legge prevede un “catasto regionale per il sottosuolo”, camminiamo in effetti letteralmente sopra un’infinità di linee che per evitare sprechi vanno conosciute, rese note e utilizzate evitando dove possibile di realizzarne altre. Ma non solo, se la legge andrà in porto, da ora in avanti, ogni nuova costruzione o intervento dovrà tener conto di queste e predisporre per il cablaggio. Vale per tutti amministrazioni e privati.
Non manca l’attenzione alla sostenibilità, capitoli sono riservati agli impianti in dismissione e alla tutela dei paesaggi e alla tutela dei cittadini con norme “raffinate” come le ha definite lo stesso Vinti che “guardano alla regione e ai suoi cittadini”.
''E' la prima legge regionale in materia – ha affermato Vinti – ed e' la prima volta che in una legge si afferma il diritto di accesso alla rete ed ai servizi tecnologici di ciascun cittadino. Mi auguro un percorso veloce ed il più possibile condiviso in Consiglio regionale per dotare la nostra regione di uno strumento all'avanguardia nel panorama nazionale ed anche per dare indicazioni utili nelle politiche delle telecomunicazioni che hanno ricadute sociali, economiche e di tutela ambientale''. ''La Regione Umbria – ha sottolineato Vinti – nel Documento annuale di programmazione 2012-2014, ha già riconosciuto che il superamento del digital divide rappresenta uno dei principali indicatori del grado di competitività di un territorio ed ha sempre ribadito l'impegno per una società dell'informazione plurale, che consenta a tutti e con tutte le tecnologie disponibili il libero scambio di dati e informazioni. Da qui nasce l'esigenza di predisporre una legge regionale con la quale la Regione Umbria, riconoscendo il diritto di tutti cittadini di accedere a internet, intende promuovere lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione al fine di assicurare la partecipazione attiva alla vita della comunità digitale''.
L'articolato è diviso in otto capi: i primi tre sono dedicati alla realizzazione delle infrastrutture per le telecomunicazioni, il quarto riguarda l'istituzione della banca dati regionale delle stesse infrastrutture, il quinto la ricerca in materia di telecomunicazioni, il sesto le sanzioni, il settimo le norme finanziarie, l'ottavo reca norme transitorie e abrogazioni.
Il percorso sarà lungo e partecipato, ma l'obiettivo merita attenzione. L'Italia deve comunque rispondere agli obiettivi di Europa 2020 e rispettare “l'agenda digitale europea”. Non osi separare l'uomo ciò che il digitale unisce.