Sara Cipriani
Anche l'Umbria scende a fianco di Antonio Ingroia, candidato premier della lista “Rivoluzione Civile”. E' di questa mattina a Palazzo Cesaroni, la conferenza stampa indetta da Rifondazione Comunista per confermare ufficialmente l'adesione e la partecipazione attiva alla costruzione della lista civica di sinistra, per le elezioni del prossimo febbraio 2013.
La conferenza stampa – Al tavolo i membri della segreteria regionale PRC Marta Cardoni, Michele Vecchietti e Fabrizio Cerella, insieme al segretario Luciano della Vecchia, che ha dichiarato “In questi tempi molti difficili, peggiorati da quell'agenda Monti, la sinistra “Rifondazione Comunista dell’Umbria saluta, dunque, positivamente la possibilità di costruire una lista unitaria di alternativa e di sinistra, portatrice di una proposta antiliberista in radicale alternativa all’agenda Monti, che abbia in Antonio Ingroia il candidato presidente. La costruzione di questa lista unitaria, da definirsi in relazione ai soggetti sociali, culturali e politici disponibili a questa prospettiva, rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo posti da mesi ed è per noi un punto politico irrinunciabile. Solo la costruzione di un percorso unitario, di uno spazio pubblico, può infatti produrre una mobilitazione e un entusiasmo tale da determinare la presenza in parlamento di una rappresentanza politica delle istanze di cambiamento sociale: dalla difesa dei lavoratori e delle lavoratrici all’opposizione al Fiscal Compact e alle politiche europee, della difesa del welfare alla lotta per la pace e per la riconversione ambientale dell’economia.
Le candidature alle liste umbre – Il primo impegno ora è quello di riconvocare le assemblee provinciali, sulla linea dettata da Cambiare si Può, per individuare i candidati alle liste per Camera e Senato, che supporteranno il lavoro dell'ex PM. Selezione che non potrà che attingere dal popolo e dai lavoratori continua della Vecchia. Quelle persone “che stanno sia subendo che reagendo all'Agenda Monti. Io credo nel mandato popolare – conclude il segretario del PRC umbro – e gli umbri ci hanno dato quello di amministrare questa regione fino alla normale scadenza. Non è la prima volta che il Prc sceglie strade politiche diverse a livello nazionale rispetto al centrosinistra”
L'ufficialità e il logo – E nel giorno della presentazione del logo di Rivoluzione Civile (nella photogallery) a Roma, con il conforto dei sindaci de Magistris e Orlando, Antonio Ingroia ufficializza la propria candidatura a premier della lista civica di sinistra e dichiara: “Da magistrato non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalita' in un ruolo diverso. Quando giurai la mia fedelta' alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un Paese normale e in una situazione normale. Siamo in una emergenza democratica dovuta allo strapotere della criminalita' organizzata e alla inadeguatezza della politica. E allora, come ho detto, io ci sto. E' venuto il momento della responsabilita' istituzionale e politica. Alla societa' civile e alla buona politica dico 'grazie' perche hanno fatto un passo avanti”.
Le prime adesioni – Al suo fianco scenderanno forze di “buona politica”, come la definisce il candidato Premier, ma soprattutto tanta società civile e associazionismo, in un equilibrio di circa 1 (per i partiti) su 2/3. E' infatti già ufficiale la presenza di Franco la Torre (figlio di Pio la Torre, politico PCI ucciso dalla mafia), Gabriella Stramaccioni coordinatrice di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e di Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace e organizzatore Marcia della Pace Perugia-Assisi
“Ringrazio Antonio Ingroia per aver aperto un nuovo spazio politico in un paese e un sistema politico bloccato” dichiara lo stesso Lotti “Insieme a un gruppo di amici con cui da lungo tempo condividiamo un intenso impegno civile ho accettato il suo invito a costruire insieme una nuova speranza per l'Italia. Da anni andiamo dicendo che non c'e' e non ci sara' pace senza una politica di pace. Ma, di fronte alla grave crisi della politica in cui siamo precipitati, non possiamo piu'permetterci di stare a guardare”, ha assicurato. Men che meno di cedere alla sfiducia e alla rassegnazione. Non c'e' una strada facile e forse non c'e' neanche una strada sola. Ma non possiamo fare altro che cercare, cercare insieme. Abbiamo bisogno urgente di una politica nuova e di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sulla giustizia e sui diritti umani. E di persone che s'impegnino a costruirla in prima persona”