Preso pusher “storico” del centro storico. Era latitante da un anno, come ha rimesso piede a Perugia la questura lo ha “beccato”.
La seconda sezione della Squadra Mobile ha tratto in arresto, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, un cittadino tunisino B. A., classe 1977.
Lo straniero, considerato dagli investigatori uno degli storici spacciatori del Centro Storico, aveva fatto perdere le proprie tracce, probabilmente facendo rientro in Tunisia, l’anno scorso quando è sfuggito al provvedimento di cattura che la Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata doveva eseguire nei suoi confronti nell’ambito della nota operazione antidroga denominata “ZBUN” .
Difatti in quella indagine erano stati raccolti inequivocabili elementi di prova circa la sua appartenenza ad un sodalizio che abitualmente acquistava, all’ingrosso, partite di eroina e cocaina a Napoli, per poi spacciarle, al minuto, in Centro Storico.
Peraltro, nel gennaio di quest’anno, il Gip di Perugia, su richiesta della direzione antimafia, a seguito di indagini espletate dall’Arma Carabinieri, ha emesso nei confronti dello straniero un altro provvedimento di cattura, non eseguito , per il suo coinvolgimento in una ulteriore inchiesta antidroga per spaccio di stupefacenti commesso nei primi mesi del 2011 in Centro Storico.
In questi giorni , il ritorno in città del pericoloso spacciatore tunisino, dopo tale prolungato periodo di latitanza, non è sfuggito agli agenti della Seconda Sezione della Squadra Mobile i quali proprio “monitorando” il quartiere di Corso Bersaglieri hanno notato dapprima tracce della sua presenza dalle quali , con estrema perizia, hanno successivamente individuato il suo nascondiglio ove è stato catturato ed arrestato.
Lo straniero, peraltro, non potrà più continuare ad avvalersi delle varie false generalità, circa una decina, con le quali dal 1999 ha dimorato in Italia da clandestino , in quanto l’Ufficio Immigrazione ha già provveduto ad accertare, attraverso gli Uffici Consolari Tunisini , le sue esatta generalità.
Il tunisino attenderà quindi presso il Carcere di Capanne, in regime di custodia cautelare, la celebrazione dei suoi due processi.