Sa.Mi.
Una storia al limite del verosimile. Una vicenda talmente difficile da valutare che deve aver messo in difficoltà persino il giudice che ci si è trovato difronte. La procura ha infatti deciso di allontanare dalla sua stessa casa una 29enne ternana. Non potrà rimettere piede , la donna, in quel condominio dove ha seminato ansia e paura, malgrado li ci sia anche casa sua e la sua stessa famiglia. Ma in quel palazzo per un lungo periodo , dopo aver preso di mira le famiglie dei condomini, le ha infastidite, minacciate e aggredite fisicamente.
Il reato contestato alla donna è adesso quello di stalking, lesioni personali e minacce. Si parte da normali screzi tra condomini, si arriva alle scintille e si sfocia nel reato, un copione insolito soprattutto perchè tutte le persone coivolte sono donne. Ieri il capitolo decisivo, quando sono intervenuti i carabinieri, denunciando a piede libero M.R. e consegnandogli la notifica della decisione del giudice: misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persone offese.
La vicenda è nata a seguito della presentazione di due distinte querele da parte di altrettante donne residenti nello stesso condominio dell’indagata, le quali hanno denunciato ai Carabinieri di essere oggetto di continue vessazioni, minacce da parte della predetta, sia nei loro confronti che nei confronti dei propri familiari.
Tali comportamenti, nati per futili motivi e connessi ad incomprensioni tra vicini, nel corso del tempo si sono inaspriti sino a sfociare in vere e proprie violenze fisiche da parte della donna. La singolarità della situazione e che il giudice, riconoscendo le ragioni delle denuncianti e appurando il comportamento totalmente insensato della donna, che ha innescato l’insorgere di stati di ansia e paura non solo per le denuncianti e i loro familiari, ma anche per tutti i condomini, ha disposto nell’Ordinanza l’allontanamento della stessa dalla casa familiare.