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I RISULTATI DELL'INDAGINE CONGIUNTURALE DI CONFINDUSTRIA UMBRIA

Redazione

I RISULTATI DELL'INDAGINE CONGIUNTURALE DI CONFINDUSTRIA UMBRIA

Lun, 17/12/2007 - 17:14

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Indagine congiunturale di Confindustria Umbria tra le imprese associate III trimestre 2007: andamento positivo ma prudenteprofilo di sintesi Terzo trimestre sostanzialmente positivo per le imprese dell’Umbria che vedono consolidarsi la propria posizione seppur con aspettative prudenti per il futuro. È il quadro che emerge dall’indagine congiunturale di Confindustria Umbria tra le imprese associate relativa al terzo trimestre del 2007. Il risultato dell’indagine conferma quanto anticipato della Banca d’Italia a livello nazionale e cioè che “dopo la flessione registrata nella prima metà del 2007, la produzione industriale si sarebbe in parte ripresa nel trimestre estivo, riportandosi sui livelli dell’inizio dell’anno”. In particolare la Banca d’Italia sottolinea che “dopo la forte crescita in agosto, le stime per il bimestre settembre-ottobre, basate sul consumo di elettricità, segnalano un rallentamento dell’attività produttiva, in linea con quello degli ordinativi”. In effetti, “dal sondaggio congiunturale condotto dalle Filiali della Banca d’Italia alla fine dello scorso settembre presso le imprese come anche dalle inchieste dell’ISAE e dal sondaggio Banca d’Italia-Sole24ore emergono segnali di rallentamento della domanda in connessione con le turbolenze finanziarie e con l’apprezzamento dell’euro.” Anche un recente rapporto della sede regionale della Banca d’Italia riprende il quadro delle più recenti rilevazioni dell’ISAE le quali confermano che, “nel 2007, si è interrotta la fase positiva della domanda rivolta alle imprese umbre. Il progressivo peggioramento del giudizio sugli ordinativi, tornato al di sotto del livello considerato normale, ha riguardato sia la componente interna sia quella estera” e, dati i livelli di attività produttiva sostanzialmente costanti, si è determinato, osserva la stessa fonte, “un aumento delle giacenze di magazzino, che hanno superato il livello ritenuto fisiologico”. In particolare “le vendite hanno risentito della debolezza della domanda nei settori dei metalli e prodotti in metallo, dell’alimentare e della chimica. È proseguito invece a ritmi ancora sostenuti, l’aumento del fatturato delle imprese meccaniche e del tessile abbigliamento, in particolare di quelle con un’offerta di qualità più elevata. Per la maggior parte delle imprese le previsioni dei livelli produttivi per l’ultimo trimestre dell’anno sono ancora improntate a stabilità”.situazione complessivaSecondo l’indagine di Confindustria Umbria nel III trimestre 2007 si confermano sostanzialmente i risultati del trimestre precedente anche se le aspettative per il IV trimestre sono un poco più caute. Il trimestre resta comunque di ampia soddisfazione anche se analizzato rispetto alla situazione di un anno fa. Sono il 46,3% le imprese che, rispetto a dodici mesi fa, confermano aumenti di produzione. Sono la metà esatta, invece, quelle che confermano la tenuta dei buoni livelli produttivi del precedente trimestre. Tra quelle che, invece, lamentano difficoltà, solo il 4,1% segnala contrazioni pesanti (oltre la soglia del 5%) e il 20,4% denuncia una battuta d’arresto rispetto allo scorso trimestre. Solo il 10,3%, infine, dichiara di produrre volumi inferiori rispetto ad un anno fa. Nessuna impresa, però, è scesa oltre la soglia del -5%.I settori: è stagione di meccanica ed ancor di carta e stampa Il terzo trimestre è stato soddisfacente per le imprese della meccanica, la cui ulteriore espansione ha sopravanzato anche il recupero del comparto alimentare e di quello della carta, stampa ed editoria. Anche in questo caso, una larga parte delle imprese (il 42,9%) dichiara aumenti cospicui rispetto ad un anno fa, mentre solo una componente minoritaria (il 14,2%) segnala arretramenti comunque fino alle soglie della fascia di contrazione più consistente. Su base congiunturale il profilo sconta, come anticipato, una redistribuzione verso l’area delle imprese che non hanno seguito il trend. Tra queste vi è anche il 4,8% di imprese che accusa il colpo di una flessione di oltre 5 punti percentuali rispetto al risultato del precedente secondo trimestre 2007.Valutazioni molto positive per le imprese alimentari. Sostanzialmente in equilibrio le altre ma particolarmente interessante, questa volta, è il profilo che l’indagine ricostruisce per il comparto della carta, stampa ed editoria. Spicca, infatti, un inusuale contenimento della quota di imprese stabili con dispersione soprattutto verso l’area della espansione: su base tendenziale il 62,5% di esse dichiara di aver aumentato la produzione, anche in misura non simbolica (tra il 2,5% e il 5%). La prospettiva appare più problematica su base congiunturale: un terzo (33,3%) delle imprese che hanno aderito all’indagine segnala, infatti, riduzione di attività produttiva rispetto ai livelli toccati nel trimestre precedente. Ma meno di un quarto (22,2%) sono, nel complesso, quelle che accusano difficoltà di una certa ampiezza. Si conferma, infine, anche per questo terzo trimestre, un’asimmetria di valutazioni a seconda che a rispondere siano le piccole imprese (fino a venti addetti) piuttosto che quelle più grandi (con più di venti addetti). Nel caso delle piccole imprese, infatti, si vede una maggiore concentrazione verso l’area della stabilità con circa un quarto di esse che segnala arretramenti ed una presenza sul versante dell’espansione più estesa su base tendenziale (28% nel complesso) che su base congiunturale (12 %). Per le grandi imprese il bilancio è invece di maggior soddisfazione: sono, infatti, il 30,2% quelle che comunicano una espansione di produzione persino su base congiunturale. Quasi un quarto (23,3%) sono quelle che segnalano flessioni congiunturali. Solo il 5,6%, infine, lamenta arretramenti, ma modesti, rispetto ad un anno fa.


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