Aggiornamento h 11.10 del 12/12 – A causa dell'assenza del giudice onorario, l'udienza prevista per oggi è stata rinviata al 13 marzo del 2013. Il professor Cardarelli è difeso dall'avvocato Giuseppe La Spina, mentre il legale di Antonini è Manlio Morcella.
Minaccia e ingiuria: sono i due capi di imputazione contestati dalla procura della repubblica di Spoleto al presidente della Spoleto Credito e Servizi, Giovannino Antonini. Il n. 1 della holding che controlla la PopSpoleto comparirà infatti domattina davanti al giudice di Spoleto per un episodio che risale a più di tre anni fa.
Era il marzo del 2009, stando alla ricostruzione degli inquirenti, quando il dominus minacciò e offese pesantemente il professor Fabrizio Cardarelli – suo predecessore alla guida della Cooperativa di credito – alla presenza di più persone che si trovavano in una piazza del centro storico al termine di un appuntamento della campagna per le amministrative. Domattina dunque si aprirà il processo davanti al giudice di pace.
Per Antonini si tratta di un nuovo guaio giudiziario, dopo esser recentemente finito al centro dell’inchiesta con l’accusa di ostacolo alla Vigilanza e appropriazione indebita – coinvolte a vario titolo altre 15 persone fra imprenditori e funzionari Bps (clicca qui).
La scorsa settimana il presidente Scs aveva invece registrato l’archiviazione, sempre davanti al giudice di pace, del processo che lo vedeva imputato, anche in questo caso per minacce, dopo la denuncia dell’ex consigliere Scs Francesco Cucchetto. Quest’ultimo, a quanto è dato sapere, ha infatti ritirato la querela presentata a suo tempo nei confronti di Antonini. Una decisione quasi certamente legata al recente accordo extragiudiziale che la holding ha raggiunto sia con Cucchetto, sia con l’altro ‘ribelle’, l’ex consigliere Fabrizio Raggi.
La transazione riguarderebbe anche le cause avviate dai due imprenditori ternani dopo la famosa Assemblea della ‘vergogna’ del 17 dicembre 2011 quando Antonini, alle corde per una mozione di sfiducia del board Scs, riuscì a ribaltare la situazione e a mantenere lo scranno più importante della holding. Su quella vicenda – che a questo punto vede pendenti i ricorsi dell’ex vicepresidenet Scs Danilo Solfaroli e di quattro soci – deve ancora esprimersi il giudice. L’ultima udienza era per la verità fissata per venerdì scorso, ma l’assenza del giudice Laudenzi ha fatto registrare un nuovo rinvio al 19 giugno 2013.
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