Sembra maledetta l’acqua di Spoleto in questo ultimo periodo. Una nuova emergenza idrica, stavolta non connessa all’inquinamento dell’acquedotto comunale bensì legata a scarichi pericolosi di acque reflue domestiche, è stata individuata e segnalata dall’Arpa all’amministrazione comunale.
L’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha riscontrato la presenza di scarichi incongrui lungo il fosso Alvio – che scorre accanto alla strada Tuderte – nel tratto compreso tra Maiano e San Brizio. Scarichi illegali – visto che le abitazioni situate a meno di 200 metri dagli allacci alle fogne pubbliche devono essere collegate a queste ultime per legge – ma soprattutto pericolosi, che potrebbero creare emergenze sanitarie e di igiene pubblica se non efficacemente e prontamente contrastati.
Il Comune è corso ai ripari con un’apposita ordinanza sindacale, cautelativa della salute pubblica e dell’ambiente, emanata ieri e pubblicata all’albo pretorio on line. Essa dispone che tutti i soggetti titolari di scarichi di acque reflue, siano essi riferiti ad abitazioni private o ad insediamenti produttivi, che si trovano a meno di 200 metri dalla pubblica fognatura, dovranno provvedere entro 60 giorni ad allacciarsi a quest’ultima previa autorizzazione della VUS. Coloro che invece abitano o gestiscono attività commerciali poste nelle immediate vicinanze del fosso Alvio, ma ad una distanza maggiore di 200 metri dalla fognatura, dovranno inviare ai competenti uffici comunali, entro 120 giorni, una copia dell’autorizzazione allo scarico di acque reflue rilasciata dalla Provincia di Perugia. I trasgressori rischiano una pesante sanzione pecuniaria. (Jac. Bru.)