Aggiornamento ore 12.56 del 27 ottobre – La direzione sanitaria della ASL 1 comunica che i due pazienti ricoverati nelle U.O. Rianimazione degli ospedali di Città di Castello e di Gubbio-Gualdo Tadino sono stati trasferiti al Policlinico Umberto I di Roma a causa dell'aumento dei valori delle transaminasi, cosa che conferma la prima diagnosi di intossicazione da Amanita.
Ore 12.52 del 26 ottobre – Due persone di nazionalità ucraina, un uomo e una donna, sono stati trasportati dal personale del 118 presso il Pronto Soccorso dell'ospedale di CIttà di Castello con sintomi di diarrea, vomito e dolore addominale: il fatto è accaduto ieri (25 ottobre, n.d.r.) intorno alle 19. A comunicarlo è la direzione del presidio ospedaliero dell'Alto Tevere.
Dall'anamnesi e dai primi accertamenti è stata diagnosticata una probabile intossicazione da Amanita phalloides.
Presi contatti con il centro antiveleni di Milano, è stato deciso il trasferimento dell'uomo, di circa 30 anni, nella U.O. Rianimazione dell'Ospedale di Città di Castello, e della donna, di circa 45 anni, nella U.O. Rianimazione dell'Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino.
Nel rispetto di quanto previsto nei protocolli per intossicazione da Amanita, sono tempestivamente iniziate le prime misure di tipo diagnostico e terapeutico. Attualmente le condizioni cliniche di entrambi i pazienti sono stabili, mentre proseguono gli esami diagnostici e la terapia disintossicante e di mantenimento.
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