di Fabio Muzzi
Risale a circa un mese fa l’ultima polemica suscitata dagli scatti che Steve McCurry sta realizzando su commissione della Regione Umbria ed ecco riaccendersi il dibattito sulla scia di un articolo pubblicato da “L’Espresso”. Le foto avranno il compito di ritrarre i migliori 100 scorci della regione Umbria e saranno raccolte in “Steve McCurry, sensational Umbria”, per essere poi utilizzate nelle campagne di promozione istituzionale regionale.
Polemiche di luglio. Erano i primi di luglio quando il lavoro dell’artista ha diviso la città di Spello. Per ragioni non meglio specificate, il grande fotografo perse l’appuntamento con l’Infiorata di Spello, un evento che difficilmente può essere messo fuori dalle cento più belle manifestazioni umbre sia per la spettacolarità delle realizzazioni che si snodano lungo le vie, sia per la splendida cornice offerta dalla città. Il comune decise quindi di riproporre l’evento in un successivo week-end, dando la possibilità a McCurry di immortalare le composizioni floreali. La decisione di riproporre l’Infiorata ad uso esclusivo del fotografo divise Spello tra i favorevoli, felici di entrare tra le 100 migliori fotografie, ed i contrari, indispettiti dalla riproposizione ad hoc dell’evento (leggi articolo).
Polemiche d'agosto. Ad un mese di distanza l’album fotografico torna a scatenare polemiche. Anche questa volta, una parte di esse ruota attorno a Spello, almeno per il titolo che “L’Espresso” ha assegnato all’articolo dedicato all’opera di McCurry e ripreso dall’esponente PDL Andrea Lignani Marchesani. “Dopo la mia interrogazione del mese di luglio, anche una testata di livello nazionale come l'Espresso, in un articolo non certo celebrativo della nostra regione (“Per il brand ti Spello”), punta il dito sulle spese sostenute per la campagna fotografica di Steve McCurry che la Giunta regionale ha di fatto acquistato per valorizzare l'immagine dell'Umbria”. Lo afferma il consigliere regionale, che sui soldi spesi per tale campagna ha presentato un'interrogazione.
“Si tratta di circa 150mila euro – spiega Lignani – circa 1500 euro a foto, per arricchire pubblicazioni con immagini d'autore, autore che com'è noto è celebre più per ritratti che per paesaggi. Inoltre i diritti di utilizzo scadono dopo cinque anni ed ogni rinnovo costerà alle casse pubbliche altri 30mila euro. L'interrogazione del sottoscritto è passata sotto silenzio, forse perché infastidiva una nomenclatura dell'assessorato competente autoreferenziale e autonominatasi custode della cultura umbra, decidendo allocazioni discutibili di soldi pubblici in un momento di particolare crisi”.
“Oggi, una ribalta nazionale non certo gradevole – secondo Lignani – per di più in una testata non certo sospettabile di antipatie preconcette verso il centrosinistra, rende necessaria una riflessione. Tanto più che alcune città umbre sarebbero state escluse o marginalizzate da Mc Curry nel suo bookshop profumatamente pagato perché non ne avrebbero favorito l'ispirazione, continuando così in una promozione a macchia di leopardo e deleteria già riscontrata in altre manifestazioni promozionali. Confidiamo – conclude il consigliere del Pdl – che l'assessorato dia disponibilità immediata ai consiglieri regionali della consultazione della produzione del Mc Curry per una valutazione definitiva del costo, ad oggi ingiustificato, sostenuto”.
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