Carlo Ceraso
E’ il simbolo di Spoleto, il monumento ammirato e invidiato da tutti, osannato da Goethe nel suo Italienische Reise. Ma lo stato di salute del Ponte delle Torri non è dei migliori, anzi sembra proprio che la maestosa opera (lunga 230 metri e alta 82) presenti gli acciacchi di un ‘malato’ sui cui si deve intervenire con urgenza se non lo si vuol abbandonare ad un destino scontato. Guardando le foto scattate da alcuni cittadini, che Tuttoggi.info può anticipare, sono evidenti le crepe all’interno di una arcata come pure un parziale crollo verificatosi lungo la campata centrale, all’altezza del contrafforte. L’allarme, a quanto è dato sapere, è stato già segnalato anche alle autorità preposte. A ridimensionare le preoccupazioni è il comune di Spoleto, sentito da TO® in merito alla vicenda. “Non siamo in presenza di una situazione di pericolo per il Ponte delle Torri, le cui lesioni sono note e vengono controllate periodicamente”, dice il sindaco Daniele Benedetti “l'ultima verifica risale al 2011 ed è stata effettuata in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Culturali e attraverso uno studio coordinato dall'ingegnere Marchetti”. “Questo ha permesso sia di eseguire un rilievo particolareggiato di tutto il manufatto, adottando le migliori metodologie tecnologiche di rilevamento, sia la verifica dell'eventuale stato evolutivo che, ovviamente, non è stato riscontrato né da questo studio, né da quelli effettuati negli anni passati” ha concluso il primo cittadino. Ugualmente rassicurante il parere dell’ingegnere Massimo Coccetta, dirigente municipale ai lavori pubblici: “dopo un'analisi dell'Università degli Studi di Perugia è stato verificato anche il comportamento del Ponte sottoposto a sollecitazioni dinamiche – spiega Coccetta -; questo controllo è stato effettuato sia con il vento che in presenza di eventi sismici. Conosciamo anche i punti di debolezza del Ponte delle Torri, fessure comprese, ma ciò non implica in alcun modo che la struttura versi in una situazione di pericolo”. Quanti fondi siano necessari lo spiega il sindaco Benedetti: “questo non significa che il Ponte non abbia bisogno di interventi di straordinaria manutenzione. Negli ultimi anni, come amministrazione comunale, abbiamo presentato più volte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un progetto stralcio di circa 2 milioni di euro che rappresenta una parte, seppur considerevole, del progetto generale in possesso del Comune che è di un valore di circa 12 milioni di euro. Ad oggi, però, non abbiamo ottenuto alcun finanziamento”. Dunque il MiBAC sembra fare orecchie da mercante nella solita, sperando che non occorra la solita tragedia sveglia-coscienze per spronare chi di dovere a reperire e necessarie risorse (come per i crolli di Pompei, tanto per fare un esempio). Scriveva Goethe: “Sono salito a Spoleto e sono anche stato sull'acquedotto, che nel tempo stesso è ponte fra una montagna e l'altra. Le dieci arcate che sovrastano a tutta la valle, costruite di mattoni, resistono sicure attraverso i secoli, mentre l'acqua scorre perenne da un capo all'altro di Spoleto”. Da tempo l’acqua non scorre più lungo l’acquedotto romano (il Ponte delle torri appunto) e neanche le dieci arcate sembrano più così sicure a resistere al tempo.
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