Oltre quaranta persone dai 18 ai 75 anni hanno preso parte ieri a un “flash mob” organizzato dal Teatro di Sacco in occasione del Fantacity festival, per portare alla ribalta l'annosa questione del centro storico, con particolare attenzione ai temi della droga e dello spaccio.
“Morte nel pomeriggio” è il titolo della performance “spontanea” che si è svolta tra piazza IV novembre e corso Vannucci.
“Quaranta cittadini dai 18 ai 75 anni insieme, spontaneamente, si sono organizzati per una action mob che racconta la città, che la interroga, che la chiama a squarciagola”, ha raccontato oggi Roberto Biselli, animatore del Teatro di Sacco che ha organizzato l'iniziativa. “L’urlo che rimbomba e si fa sempre più forte nel silenzio di legami spezzati, nel mare di disattenzione, nella noncuranza di chi passa accanto e vedere non vuole: vedere costa, ascoltare interroga”, ha detto Biselli.
La messa in scena – “Dopo un lungo doloroso canto che pian piano si trasformava in urlo potente, tutti si lanciavano ad una disperata ricerca di 'roba' in tutti gli anfratti del duomo e delle scalette, tra insulti dei tossici e degli 'spaccia', urla dei vari cani intenti a urinare sulle stesse per l'eccitazione, sirene simulate”, racconta Biselli. “Quindi, ad un segnale convenuto, tutti e 40 si sono messi in un lunga fila indiana, una lunga striscia di sangue vivo rosso. Poi hanno lentamente estratto una siringa senza ago e hanno tutti simultaneamente iniettato la roba sula spalla di chi gli era davanti nella fila. Al suono di una nuova lacerante sirena, si sono rovesciati verso il 'pubblico' delle scalette e della piazza e, uno ad uno, sono corsi verso la morte, stendendosi a terra nella piazza”.
Al termine della sirena 40 corpi, tra i 18 e i 75 anni, rossi di sangue a terra e uno striscione che campeggiava sulla fontana sopra di loro “Meglio vivere”. Varie le reazioni dei presenti, dall'indifferenza alla partecipazione, passando per la curiosità. Tra le scalette c'è stato anche chi, riferisce Biselli, ha condiviso in pieno il messaggio, riconoscendovi alcuni tratti della difficile realtà del centro della città.