Nei giorni scorsi l’avv. Filipponi di Impegno Civile si era scagliata contro l’ultima negativa notizia legata alla città di Foligno: il paventato trasferimento della sede INPS. Di seguito la sua dichiarazione:
“Dopo la Cassa di Risparmio, il Centro di Scanzano, la sezione Folignate del Tribunale di Perugia – tanto per citare alcuni esempi-, sembra essere la volta dell’INPS a lasciare Foligno. Con il trasferimento a INPS della gestione e del patrimonio INPDAP e ENPAS si prospettano nuovi scenari che rendono sempre più credibile un trasloco in altro comune, dove sono disponibili immobili a costo zero.
Foligno non può continuare a perdere servizi; sperando che non sia troppo tardi, l’Amministrazione Comunale, ora che la soluzione privilegiata da INPS pare essere venuta meno, ha l’obbligo di intervenire per impedire il completo svuotamento del centro storico e l’impoverimento progressivo della città.
Nel centro storico ci sono immobili, di proprietà sia pubblica che privata, che hanno le caratteristiche per ospitare gli uffici previdenziali; ed allora si faccia in modo da rendere appetibili certe scelte per evitare che Foligno rimanga una città di “bei contenitori senza contenuti.”
Ieri, invece, il tema della conferenza convocata da Stefania Filipponi è stato nuovamente l’area dell’Ex Zuccherificio. La conferenza è stato suddiviso in due parti: una prima in cui è stata presentata l’interrogazione così come è stata proposta al sindaco di Foligno e una seconda parte in cui Impegno Civile ha presentato la propria proposta di riqualificazione dello spazio pubblico dell’aera dell’ex Zuccherificio.
Nell’interrogazione presentata al sindaco di Foligno da parte del consigliere comunale Stefania Filipponi, sono diverse le controindicazioni al progetto presentato dalla Coop. Le considerazioni partono con una di carattere generale sulla modifica dello skyline folignate: le due torri alte circa 75 metri, destinate a abitazione civile, oltre ad elevarsi oltre i simboli più alti e rappresentativi della città (torrino, chiesa di San Feliciano, ciminiere), non sarebbero ricomprese nel piano attuativo approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 17/03/05. Oltre a questo, la scheda prescrittiva del piano regolatore ambito 1 “Campus” indica a 18 mt l’altezza massima consentita per edifici adibiti ad abitazione civile, con eccezione della torre panoramica non destinabile tuttavia a tale scopo.
Alle considerazioni sulle torri, vengono poi aggiunte quelle relative al ricorso presentato da Magazzini Gabrielli proprietario del “supermercato Tigre”, il cui spazio è stato inserito nell’area destinata alla riqualificazione dell’ex Zuccherificio. In base a tali considerazioni e ad ulteriori sulla modifica della viabilità a vantaggio della futura zona commerciale, Stefania Filipponi che ha definito “la riqualificazione urbana come una speculazione edilizia”, pone nell’interrogazione ben 16 questioni al sindaco Mismetti.
Tra i vari punti, riassumiamo quelli di maggiore risalto. Riguardo alle torri chiede se il progetto necessita di una nuova approvazione da parte del Consiglio Comunale, dato che non previsto dal piano regolatore. Sulla qualità dell’aria chiede se è stato tenuto in considerazione ogni aspetto legato all’aumento del traffico, compreso l’annoso problema delle polveri sottili. Se l’integrale copertura delle superfici di collegamento non sia finalizzata ad eludere i limiti previsti dalla scheda d’ambito. Dove verrebbe posto il supermercato Tigre in ipotesi di accoglimento del ricorso presentato da Magazzini Gabrielli. Infine, se il piano attuativo è stato sottoposto al preventivo parere delle competenti Soprintendenze e degli uffici regionali per i beni ambientali anche in riferimento alle due torri e alla passarella di collegamento con il centro storico.
Nella seconda parte dell’incontro, Impegno Civile tramite l’architetto Fabrizio Biagetti che ha esposto il proprio progetto, ha presentato una proposta di riqualificazione dello spazio pubblico dell’area in discussione. Si tratta di un’alternativa di interesse culturale che fornisca ai cittadini un collegamento da e verso il centro storico, dove “città vecchia e città nuova si possano fondere in un’alternanza di singole attività”. Nello specifico l’ipotesi proposta è quella di un teatro di forma circolare la cui facciata d’ingresso sia idealmente rivolta, come collegamento ideale, al centro cittadino.
fa.mu.