Carlo Calandri, il consigliere comunale della Margherita sul quale il Consiglio Comunale ha ieri l’altro deciso di avviare il procedimento per accertare la presunta incompatibilità, potrebbe rinunciare a presentare all’assemblea consigliare un proprio memoriale. E’ quanto trapela fra gli elettori del noto politico. Una mossa a sorpresa che, se confermata, dimostrerebbe come Calandri voglia rimettere interamente ai colleghi la responsabilità di accertare la presunta incompatibilità. Il diretto interessato non conferma e non smentisce. A TO® dice solo di “essere sereno e di non temere il responso definitivo. Sto disertando i lavori del consiglio comunale proprio per non mettere in imbarazzo alcuni i colleghi. Posso anche andare a casa, ma non si riuscirà ad impedirmi di fare politica”. L’avvio del procedimento ha lasciato perplessi gli osservatori soprattutto dopo che la Margherita e i Ds avevano informalmente annunciato che non l’avrebbero votato. Qualcosa però deve esser cambiato se il capogruppo Di Marco da una parte e Marcelli dall’altra hanno deciso martedì scorso per il ‘via libera’. Ma sono altri, e ugualmente clamorosi, gli scenari politici che potrebbero aprirsi. A cominciare dalla nomina, in sostituzione appunto di Calandri, di Gianfranco Lipparelli, avversario storico del sindaco Brunini. Un ingresso che risulterebbe ‘scomodo’ anche per la stessa Margherita visto che Lipparelli ha già annunciato che dal prossimo 14 ottobre – la fatidica data che registrerà la nascita del Partito democratico – “mi sentirò libero di fare la scelta più coerente con le mie posizioni, con i miei ideali”.
Intanto cresce la protesta proprio fra il suo elettorato. Parla per tutti Gianni, che risiede in Alta Marroggia “aldilà che dal punto di vista morale sarebbero ben altre le incompatibilità presenti in consiglio, mi pare strano tutto questo accanimento e in questo momento. Che Carlo (Calandri, n.d.r.) sia amministratore di una società lo si sapeva prima che entrasse in vigore l’euro! Almeno lui le promesse le mantiene e qualche posto di lavoro lo trova. E poi, alla faccia della disinformazione fatta da certi giornali, la presunta incompatibilità è con la carica di consigliere e non di presidente della STL”.
E Calandri? In questi giorni sembra defilato dalla scene spoletine, intento, come sembra, nella Capitale a strappare un accordo con una società quotata in borsa per la promozione del territorio umbro. Ma c’è dell’altro, a conferma che è remota la possibilità che abbandoni la politica: una nota società sportiva, seguitissima dai tifosi umbri, avrebbe già offerto al margheritino la presidenza del club.