L'obbiettivo del nuovo piano regionale dei trasporti è quello di risanare le casse del comune di Perugia gravate da costi che non riesce a sostenere dovuti al Minimetrò?
Su questa domanda polemica si è divisa oggi l'intera discussione politica regionale, che si è confrontata stamani in consiglio regionale nell'approvazione delle linee guida per il nuovo piano. Al centro della polemica l'inclusione, voluta dalla maggioranza e dalla giunta, della mobilità alternativa urbana tra le voci di spesa su cui veicolare i fondi destinati al sistema dei trasporti regionale.
“Vorremmo capire bene se questa operazione è finalizzata a salvare il bilancio del comune di Perugia o se mira a costruire un modello di mobilità più avanzato, più moderno, più ambientalmente compatibile per tutta la regione”, ha detto il capogruppo del Pdl a palazzo Cesaroni Raffaele Nevi. Una polemica alimentata dal consigliere Lignani Marchesani, secondo cui l'opera rappresenta uno spreco di risorse, come la “cattedrale nel deserto” del doppio binario in via della Pallotta rimasto inutilizzato o alcuni binari destinati alla Ferrovia centrale umbra (Fcu) rimasti senza copertura elettrica.
“E' sbagliato cercare in tutti i modo di drenare soldi ai cittadini per rifinanziare il Minimetrò, che sarà il monumento alla stupidità egli amministratori che lo hanno realizzato”, ha detto senza mezzi termini il consigliere di Fare Italia Franco Zaffini. “Tutta l'opposizione farà le barricate per impedire che il piano dei trasporti sia fatto su misura per salvare le casse del comune di Perugia. Su questo alziamo fortemente il livello di attenzione”, ha detto ancora il consigliere.
A prendere le difese del Minimetrò è stato l'ex sindaco di Perugia Renato Locchi: “Da qualche dato che io ho, la città di Perugia insiste per il 45 per cento nel trasporto pubblico e attinge risorse solo per il 15 per cento”, ha detto il consigliere Pd. Anche l'assessore regionale ai Trasporti Silvano Rometti ha difeso l'inclusione della mobilità alternativa nel piano regionale: “Respingo con forza questo inserire il tema della mobilità alternativa alla realtà di Perugia. Considerando l'importanza che la regione ha dedicato al tema dell'accessibilità, sarebbe stato un controsenso trascurare questo capitolo in una legge sul piano regionale dei trasporti”, ha detto. (fda)