di Stefano Vinti (*)
Lanciamo un appello affinché le forze politiche del centrosinistra, PD, Sel, Idv, Sinistra Critica e Psi, aderiscano con noi alla manifestazione del 9 marzo e affinché l’adesione diventi un’occasione per rilanciare una azione unitaria delle forze della sinistra dell’Umbria per contribuire ad una nuova stagione politica che metta al centro i diritti dei lavoratori per determinare una uscita dalla crisi che non scarichi i costi sui soggetti più deboli.
Il 9 marzo prossimo sarà una grande giornata di mobilitazione in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Paese. La Fiom ha indetto infatti, insieme alla proclamazione dello sciopero nelle industrie metalmeccaniche di 8 ore, una grande manifestazione nazionale a Roma sul tema: “Democrazia al lavoro – Riconquistare il contratto a partire da Fiat, estendere l’occupazione, i diritti e l’art. 18, garantire il reddito e la cittadinanza”.
I metalmeccanici della Cgil hanno più di un motivo per protestare: lo scippo del Contratto nazionale, con l'accordo separato firmato da Cisl e Uil e mai validato da un referendum; l'offensiva di Fiat, che ha cancellato il diritto di rappresentanza degli iscritti al più antico sindacato dell'industria con un colpo di penna e ha esteso il “modello Pomigliano” a tutto il gruppo.
E poi la crisi, che strangola molte aziende: dalle piccole, sottoposte alla gelata dell'economia internazionale, a quelle grandi e strategiche, vittime della lunga latitanza dei governi dai tavoli che dovrebbero decidere la politica industriale.
Ma la manifestazione del 9 marzo, accanto ai temi “sindacali” dei metalmeccanici, metterà al centro anche i grandi temi politici, quelli “confederali”, in discussione nel tavolo con le parti sociali indetto a palazzo Chigi. Su quei temi la piattaforma della Fiom è netta: nessuna manomissione dell'articolo 18, riduzione della precarietà, estensione dei diritti, tutela del reddito, ampliamento degli ammortizzatori sociali a tutte le imprese e a tutte le forme di lavoro, un piano straordinario di investimenti pubblici e privati per il rilancio del sistema industriale
Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra hanno aderito da subito alla manifestazione nella ferma convinzione che le ricette che il Governo Monti, presentate anche con una certa supponenza del ministro Foriero, vanno, per noi, nella direzione opposta a quanto occorrerebbe fare e cioè garantire i diritti a chi non li ha e non toglierli a chi li ha.
La crisi economica ha colpito pesantemente il mondo del lavoro basta leggere i dati relativi ai ricorsi alla cassa integrazione, all’aumento dei licenziamenti ed ai livelli occupazionali, soprattutto giovanili, mai stati cosi bassi da venti anni a questa parte. Ma di fronte a questa drammatica situazione il governo Monti persevera con proposte che colpiscono le fasce più deboli della società.
Anche l’Umbria non è immune dalla crisi economica, se ne accorgono i lavoratori come le aziende, gli enti locali come le istituzioni provinciali e regionali, tutti a fare i conti con una congiuntura economica le cui ripercussioni, aggravate anche dalle scelte di politica nazionale del precedente governo, non accennano a diminuire.
(*) Segretario regionale Prc-Umbria