Inceneritore di Maratta, l'assemblea pubblica contro la riattivazione del sito - Tuttoggi.info

Inceneritore di Maratta, l'assemblea pubblica contro la riattivazione del sito

Redazione

Inceneritore di Maratta, l'assemblea pubblica contro la riattivazione del sito

Sab, 18/02/2012 - 19:10

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Riccardo Foglietta

Si è tenuta ieri, nei locali della parrocchia dell’Immacolata Concezione in Via Narni, un’assemblea pubblica con la quale alcuni cittadini ternani hanno espresso il loro dissenso riguardo alla possibile riaccensione dell’inceneritore Terni/Ena nella zona di Maratta. Per difendere il diritto alla salute sono state proposte come alternative la raccolta differenziata porta a porta, la riduzione della produzione di rifiuti ed il riciclo di quelli già prodotti. L’evento è stato organizzato dal Comitato cittadino No Inceneritori Terni di cui abbiamo intervistato un membro, Fabio Neri.
Come nasce il Comitato No Inceneritori Terni?
Il Comitato nasce con l’avvento dell’incenerimento a Terni intorno alla fine degli anni ’90 ed a più riprese, nel corso del tempo, ha cercato di bloccare questo tipo di smaltimento dei rifiuti nella conca ternana. Si è cercato di fare questo soprattutto quando a bruciare erano tre camini: uno ASM, che bruciava rifiuti solidi urbani, mentre degli altri due uno bruciava biomasse e uno pulper, ovvero scarto di cartiera che per il 70% è composto da plastica e metalli e soltanto per un 30% da cellulosa. Quest’ultimo a breve riaprirà, essendo passato nel frattempo da proprietà di Agarini, ovvero Enertad, a proprietà Acea, la municipalizzata di Roma, sotto il nome di Terni/Ena. Bisogna considerare che le sostanze immesse nell’ambiente con l’incenerimento sono bio accumulabili, non rientrano nel ciclo vitale ma rimangono depositate nei prati, nelle case, sui tetti, sugli alberi, nei polmoni e che tutti i tumori che si manifesteranno a causa di questo sistema andranno a gravare sul sistema sanitario nazionale.
Cosa rappresenta per voi l’incenerimento?
L’incenerimento rappresenta la negazione di una gestione dei rifiuti che può essere virtuosa, nel senso che può trasformare il rifiuto da problema a risorsa: ci sono centinaia di esperienze di città in Italia, in Europa e negli Stati Uniti che dimostrano come la “strategia rifiuti zero” non solo sia possibile ma addirittura garantisca un guadagno al Comune che la mette in atto. Questo perché il Comune guadagna nel momento in cui conferisce sempre meno rifiuti in discarica e li vende ai consorzi del riciclo e del recupero, diminuendo così la pressione delle sostanze nocive sull’ambiente, impedendo che venga estratta nuova materia vergine per la produzione di rifiuti grazie al riciclo di ciò che già c’è a disposizione ed incrementando i posti di lavoro legati alla raccolta. A Vedelago c’è un’impresa di riciclo che ha brevettato un macchinario in grado di recuperare buona parte del pulper che, se adottato, consentirebbe all’Acea di ricavare i suoi profitti senza danneggiare la nostra salute. Ci sembra assurdo che un Comune come quello di Terni, che ha un apparato industriale gigantesco attualmente in difficoltà, non ponga in essere la possibilità di riutilizzare tale apparato per realizzare un polo del riciclo. La discarica e l’inceneritore sono due tipi di impianti che funzionano quanti più rifiuti ci sono: la discarica guadagna sulle tonnellate di rifiuti conferite e l’inceneritore funziona quanti più rifiuti entrano nel suo camino.
Che tipo di iniziative siete intenzionati a portare avanti?
All’interno delle nostre assemblee, che abbiamo fatto in ogni quartiere della città per incontrare direttamente la gente, cerchiamo sempre di stimolare il dibattito per informare le persone sulle possibili alternative allo smaltimento dei rifiuti, sui vari aspetti legati all’incenerimento e sui possibili danni per la salute, avendo riscontrato un alto livello di disinformazione a riguardo. Per il tre marzo abbiamo in programma una biciclettata, con appuntamento a Piazza della Repubblica per arrivare fino alla zona dell’inceneritore, che vorremmo fosse un momento pubblico in grado di mettere insieme le persone ed in cui i cittadini di Terni comincino a riprendersi le strade della propria città in maniera ecosostenibile, senza produrre alcun tipo di emissione.

© Riproduzione riservata

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