Un progetto senza precedenti. Così è stata definita questa mattina in conferenza stampa la “Care card”, ovvero una sorta di passaporto sanitario per le persone con disabilità, specie quelle più complesse. Promossa dal Centro Speranza di Fratta Todina, “La care card” nasce dall’esigenza di mettere a disposizione dei sanitari che si trovano a contatto con persone con disabilità, in regime ordinario o di urgenza, tutte le informazione sia di carattere personale che medico.
Uno strumento di grande valore e importanza, teso a superare tutte quelle barriere che si vengono a creare quando un disabile si approccia con il sistema sanitario in occasione di visite e ricoveri. Spesso infatti, come spiegato dai promotori del progetto, Gabriella La Rovere e Antonio Tonzani, l’incontro con questi pazienti risulta difficile se non si hanno i canali giusti per comprenderne la natura dei disagi che avverte ed i suoi comportamenti. Per oltrepassare dunque questi ostacoli che spesso rendono impossibile giungere perfino ad una diagnosi, per gli ospiti del Centro Speranza di Fratta Todina (ma l’auspicio è che presto l’iniziativa possa essere estesa a tutti), si è pensato di realizzare delle “Care card”, in doppia versione: una cartacea, delle dimensioni di un piccolo album portafotografie, ed una digitale come chiavetta usb. La prima, il cosiddetto “passaporto per l’emergenza”, che comprende tutte le informazioni necessarie a conoscere e instaurare un rapporto con la persona con disabilità (la mia malattia, le medicine che prendo, come comunico, cosa mi piace, cosa non mi piace, le mie autonomie, le mie emozioni, i cibi che preferisco, i cibi che odio). La seconda che, a questa prima parte, aggiunge tutte le altre informazioni mediche (esami di laboratorio e strumentali, precedenti ricoveri, certificati, scale di valutazione).
La care card nasce dalla volontà del dott. Gianfranco Castellani, responsabile medico del Centro Speranza, che ha raccolto le esigenze dei genitori dei ragazzi con disabilità che frequentano la struttura di Fratta Todina. “Si tratta di uno strumento – ha spiegato Castellani – che facilita l’accesso dei disabili, soprattutto quelli complessi, all’interno delle strutture del sistema sanitario nazionale. Anticipa il fascicolo sanitario elettronico che entro il 2012 dovrebbero avere tutti i cittadini”. “E’ un esempio di buona prassi – ha commentato l’assessore provinciale alle attività sociali Donatella Porzi -, un ulteriore passo verso l’acquisizione di maggiore autonomia da parte dei disabili e un segnale di grande civiltà”. Per Porzi si tratta di un’iniziativa che alleggerisce il grave peso che ricade quasi unicamente sulle famiglie della gestione di un disabile.
Per il consigliere provinciale delegato Laura Zampa il progetto merita grande attenzione per il principio del “prendersi cura” che sta alla base. La consigliera ha quindi ricordato di aver presentato in Consiglio una mozione di richiamo alla Carta dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità. Alla presentazione della “Care card” hanno preso parte anche Maurizio Massucci, responsabile del Cori (Centro ospedaliero di riabilitazione intensiva) e Luisa Meacci, presidente umbro della Fish (Federazione italiana superamento handicap) che hanno giudicato l’iniziativa come la prima pietra di un percorso per arrivare alla piena inclusione dei disabili nelle strutture ospedaliere.